Roma, 31 mag – Il Tribunale di Milano ha condannato a due anni e sei mesi Roberto Napoletano, l’ex direttore del Sole 24 Ore. Napoletano era accusato di false comunicazioni sociali e manipolazione del mercato. Nello specifico, al giornalista veniva rimproverato di aver «gonfiato» le copie digitali della testata in mano a Confindustria. La procura, coordinata dal pm Gaetano Ruta, aveva chiesto quattro anni di reclusione per Napoletano, attualmente direttore del Quotidiano del Sud, ma la seconda sezione penale del Tribunale di Milano, presieduta da Flores Tanga, ne ha comminati solo due e mezzo. L’imputato, invece, si ritiene innocente, e i suoi legali avevano pertanto richiesto l’assoluzione.
Napoletano annuncia che farà appello
Stando alle tesi dell’accusa, nel suo periodo da numero uno del Sole 24 Ore (2011-2017), Napoletano non avrebbe semplicemente fatto il direttore editoriale, ma avrebbe anche svolto il ruolo di «amministratore di fatto» del quotidiano. Oltre all’ex direttore, erano imputati anche l’ex amministratrice delegata Donatella Treu e l’ex presidente Benito Benedini. Napoletano era l’unico ad aver scelto il rito ordinario: gli altri due hanno patteggiato la pena in udienza preliminare. «Sono sbalordito. Sono soprattutto innocente e farò appello», ha già dichiarato l’ex direttore del Sole 24 Ore e del Messaggero.
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Dal «Fate presto» ai conti in rosso
Nel periodo della sua direzione, iniziata il 23 marzo 2011 in sostituzione di Gianni Riotta, Roberto Napoletano si era distinto per la sua linea ostile al governo di Silvio Berlusconi, con tanto di richiesta di dimissioni dell’allora presidente del Consiglio. All’apice di quella campagna, fu proprio lui a firmare il celeberrimo editoriale del Fate presto, che all’epoca spianò la strada al governo dell’austero tecnocrate Mario Monti, mandato in missione per conto di Bruxelles. Tuttavia, le cose non sono andate bene a Napoletano: una volta uscito lo scandalo delle copie digitali gonfiate, e quindi i conti in rosso del giornale, la redazione del Sole lo giubilò con il 74,4% dei voti.
Elena Sempione