Roma, 6 giu — Puntata di Non è L’Arena da manicomio quella di ieri sera: iniziata tra mille polemiche per la presenza di Massimo Giletti a Mosca, è culminata con lo sfogo decisamente sopra le righe di Alessandro Sallusti che prima ha aspramente criticato il conduttore accusandolo di sottomettersi alla propaganda russa e poi ha abbandonato il collegamento.

Lo sfogo di Sallusti

Sallusti, che si era detto inizialmente contento della diretta di Giletti da Mosca, spiega di essere stato costretto a ricredersi dopo aver capito che il conduttore non avrebbe parlato  al popolo russo ma a quello italiano. Il direttore di Libero ha parlato poi di «asservimento totale» alla propaganda russa, la «peggiore che ci possa essere» grazie anche alla presenza di «utili idioti che non mancano mai». Poi, riferendosi al Cremlino che campeggiava alle spalle di Giletti nel corso del collegamento, la stoccata: «In quel palazzo che hai alle spalle sono stati organizzati, decisi e messi in pratica i peggiori crimini contro l’umanità del secolo scorso e di questo secolo». Rincarando maggiormente la dose: «Quello è un palazzo di m*rda», ha attaccato, invitando Giletti a dire pubblicamente che «il comunismo ha fatto le più grandi tragedie del secolo scorso e di questo secolo».

“Zakharova? Una cretina”

Sallusti ne ha per tutti. Per Maria Zakharova, portavoce del ministero degli Esteri russo, a cui dà senza mezzi termini della «cretina» per l’atteggiamento assunto nel corso dell’intervista: «A me fa tristezza vedere un giornalista che stimo venir chiamato ‘bambino’ e ‘incompetente’ da una cretina. È una cosa che mi fa tristezza, perché noi sappiamo cosa sia la libertà, lei no. Io di fare la foglia di fico a quegli altri due c*glioni che hai di fianco non ci sto, perciò mi alzo e me ne vado». Di lì a poco Giletti ha avuto un mancamento ed è stato sostituito nella conduzione da Myrta Merlino, che era in studio.

Cristina Gauri

 

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Classe 1977, nata nella città dei Mille e cresciuta ai piedi della Val Brembana, dell’identità orobica ha preso il meglio e il peggio. Ex musicista elettronica, ha passato metà della sua vita a fare cazzate negli ambienti malsani delle sottoculture, vera scuola di vita da cui è uscita con la consapevolezza che guarire dall’egemonia culturale della sinistra, soprattutto in ambito giovanile, è un dovere morale, e non cessa mai di ricordarlo quando scrive. Ha fatto uscire due dischi cacofonici e prima di diventare giornalista pubblicista è stata social media manager in tempi assai «pionieri» per un noto quotidiano sabaudo. Scrive di tutto quello che la fa arrabbiare, compresi i tic e le idiozie della sua stessa area politica.

3 Commenti

  1. Noi invece abbiamo i palazzi pieni di bontà, similmente a quelli ucraini… Sallusti, l’ ancora appesa al collo di Carlo Codega!

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