Dresda, 15 apr – Siamo a Dresda, dove un immigrato siriano di ventuno anni è sotto processo con l’accusa di omicidio, di tentato omicidio e di lesioni gravissime. Ha, infatti, tentato di uccidere due omosessuali in quanto “peccatori”.
Immigrato, radicalizzato e… intollerante
L’immigrato, che risponde al nome di Abdullah AHH (il cognome non è vero ma è una “abbreviazione”: per via delle leggi tedesche sulla privacy non si può scrivere per intero), arrivato in Germania nel 2015 provenendo da Aleppo, usufruiva di asilo politico quale minore non accompagnato. Progressivamente si è radicalizzato, è stato arrestato nel 2017. A ottobre del 2020, a neanche un mese dalla sua scarcerazione, ha deciso di aggredire due musulmani.
L’aggressione a Dresda
L’aggressore immigrato percorreva una strada di Dresda, nell’est della Germania, e ha colpito alle spalle con un coltellaccio da cucina due uomini colpevoli di passeggiavar emano nella mano. Ha ucciso uno di loro, il 55enne Thomas L., ha ferito gravemente l’altro, il 53enne Oliver L.. Dopo essere stato arrestato circa tre settimane dopo il delitto, ha dichiarato agli psicologi forensi di avere accoltellato i due uominie perché gli erano sembrati due omosessuali, dunque stavano “commettendo un grave peccato”. In realtà, non si sa se fossero omosessuali, quello che è noto è che erano solo che erano due turisti giunti a Dresda dal Land del Nordreno-Vestfalia, nell’ovest della Germania.
Infermità mentale?
L’immigrato ha anche dichiarato di sentirsi dispiaciuto per non essere riuscito a uccidere entrambi gli uomini. Per la pubblica accusa questa è la dimostrazione della lucidità criminale dell’immigrato, mentre gli avvocati del giovane, al contrario, le qualificano come prova dell’immaturità dell’imputato.
Ilaria Paoletti
5 comments
[…] Immigrato pugnala una coppia omosessuale: “Sono due peccatori” proviene da Il Primato […]
Asilo politico dalla Siria, in guerra assurda, quale minore non accompagnato… Il “rigetto” non era preventivabile e prevenibile? Alla faccia del progresso…
di certo sono parole che provano la pericolosità del soggetto
[…] virilità che una famiglia sottoponeva a un ragazzo di quindici anni perché incapaci di accettarne l’omosessualità. Il fatto, emerso quando l’adolescente aveva trovato il coraggio di rivolgersi alla psicologa […]
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