Roma, 7 set — Traffico d’organi, una nuova frontiera dell’orrore e della mercificazione dell’essere umano, sospinto dal business dell’immigrazione clandestina. A rivelarlo al pubblico il talk show televisivo di Rete 4 Fuori dal Coro, che ha fatto luce sull’inquietante traffico a danno di quegli immigrati che non disponendo del denaro chiesto dai criminali scafisti per poter affrontare la traversata che li porterà in Italia, decidono di vendere alcune parti interne del proprio corpo. Per condurre la loro inchiesta e confezionare il servizio la trasmissione tv e il giornalista Nicolò Calcagno si sono affidati all’esperto di sicurezza informatica Nicola Bressan.

Traffico d’organi, nuova frontiera dell’orrore

Bressan in poche ore, scandagliando il dark web — da tempo autentica terra di nessuno dove è possibile perfezionare scambi, transazioni e acquisti di ogni genere — ha trovato tracce concrete del business degli organi umani anche in Italia. Tra le inquietanti scoperte portate alla luce dal giornalista, addirittura una sorta di catalogo illustrato con un prezzario a indicare il valore per ogni singolo organo.

Catalogo di organi

A questo punto gli organizzatori del servizio e la redazione della trasmissione hanno deciso di fingersi compratori potenziali e hanno contattato i gestori del sito web: ed ecco che in pochissime ore dal mercato digitale di carne e organi umani è stata offerta una cornea, con tanto di modalità di pagamento, il prezzo e tempi e modi di consegna. «Sicuramente è pericoloso, perché rendere queste cose alla portata di tutti potrebbe spingere le persone a pensare che sia una strada percorribile», dichiara Nicola Bressan.

Evidente, quindi, come dietro la disperazione degli immigrati ci siano soggetti decisamente male intenzionati e privi di scrupoli che lucrano sulla pelle e sulla carne dei clandestini: in senso letterale. L’intersezione tra mercato degli sbarchi illegali e traffico degli organi sembra una nuova frontiera della crudeltà e una dura lezione, a suo modo, per chiunque cerchi ancora oggi di negare l’esistenza di un business disumano dietro l’immigrazione clandestina.

Cristina Gauri

Ti è piaciuto l’articolo?
Ogni riga che scriviamo è frutto dell’impegno e della passione di una testata che non ha né padrini né padroni.
Il Primato Nazionale è infatti una voce libera e indipendente. Ma libertà e indipendenza hanno un costo.
Aiutaci a proseguire il nostro lavoro attraverso un abbonamento o una donazione.

La tua mail per essere sempre aggiornato

Articolo precedenteNuova serie TV italiana racconta la guerra in Siria vista dalla Croce Rossa
Articolo successivoAllarme scuola: sempre più tagli e abbandono scolastico al 12,7%
Classe 1977, nata nella città dei Mille e cresciuta ai piedi della Val Brembana, dell’identità orobica ha preso il meglio e il peggio. Ex musicista elettronica, ha passato metà della sua vita a fare cazzate negli ambienti malsani delle sottoculture, vera scuola di vita da cui è uscita con la consapevolezza che guarire dall’egemonia culturale della sinistra, soprattutto in ambito giovanile, è un dovere morale, e non cessa mai di ricordarlo quando scrive. Ha fatto uscire due dischi cacofonici e prima di diventare giornalista pubblicista è stata social media manager in tempi assai «pionieri» per un noto quotidiano sabaudo. Scrive di tutto quello che la fa arrabbiare, compresi i tic e le idiozie della sua stessa area politica.

3 Commenti

  1. Una volta tanto su questo vorrei nuotare controcorrente sperando (chi vive sperando muore…), o meglio sapendo che certo web è pieno di ami per allocchi più o meno pericolosi…

  2. […] La storia del traffico d’organi abbinato alla clandestinità è recente e l’abbiamo già trattata. Gli aggiornamenti, però, fanno ancora più rabbrividire. Ci giungono ancora una volta grazie all’inchiesta promossa dalla trasmissione Fuori dal Coro, la quale già aveva mostrato alcuni esempi della tratta che coinvolge l’Italia.  Nella puntata di ieri sera sono state riportare ulteriori conferme e testimonianze. Un uomo racconta: “Ho sentito di persone che hanno deciso di donare un rene per pagare il viaggio in Italia”. Il nostro Paese sarebbe al centro del traffico, secondo la testimonianza di un volontario: “Pare che ci sia una tratta specifica di bengalesi  che prevede che loro si indebitino per poi pagare il loro debito con la vendita di organi. Questo avveniva all’arrivo in Europa, in particolare in Italia. Poi, per evitare complicazioni legate al trasporto degli organi si è deciso di fare l’estrazionedirettamente in Libia”. […]

  3. […] La storia del traffico d’organi abbinato alla clandestinità è recente e l’abbiamo già trattata. Gli aggiornamenti, però, fanno ancora più rabbrividire. Ci giungono ancora una volta grazie all’inchiesta promossa dalla trasmissione Fuori dal Coro, la quale già aveva mostrato alcuni esempi della tratta che coinvolge l’Italia.  Nella puntata di ieri sera sono state riportare ulteriori conferme e testimonianze. […]

Commenta