Roma, 5 giu – Ha ucciso barbaramente la fidanzata Giulia Tramontano, incinta di sette mesi, e ora rischia di essere linciato in carcere dagli altri detenuti. Così, per evitare che venga aggredito e pestato dai carcerati, proverbialmente poco teneri nei confronti di chi compie certi crimini, Alessandro Impagnatiello è stato condotto in una zona speciale di San Vittore. Il 30enne si trova insomma, dallo scorso 31 maggio, nel reparto dei detenuti considerati “a rischio”. E’ quindi controllato con maggiore attenzione rispetto agli altri detenuti, per quanto le sue condizioni siano considerate del tutto compatibili con la permanenza in carcere.
Impagnatiello in reparto a rischio, perché gli altri detenuti potrebbero pestarlo
Una forma di protezione nei sui confronti insomma, perché il linciaggio altrimenti sarebbe dietro l’angolo. Impagnatiello ha peraltro confessato ai magistrati di aver compiuto l’omicidio perché “stressato” dalla doppia vita che faceva, avendo una doppia relazione che portava avanti da circa un anno. Una giustificazione tanto surreale quanto agghiacciante. Nessuna particolare forma di pentimento manifestata, ammesso che possa avere senso adesso pentirsi di un atto talmente orrendo. Anche per questo per gli inquirenti non vi sono dubbi, dopo aver ascoltato l’assassino per ore, sono arrivati a una conclusione chiara: è un “narcisista manipolatore” (suona quasi come una definizione eufemistica). Un soggetto capace di raggirare due donne raccontando loro menzogne e creando in loro sensi di colpi: all’amante, una collega di 23 anni, aveva raccontato che il figlio che aspettava Giulia non era suo ed era pronto a dimostrarlo anche con un test del Dna (ovviamente falso).
Leggi anche: Chi ha ucciso Giulia Tramontano è la negazione dell’uomo
Alessandro Della Guglia
3 comments
E quale sarebbe il problema? O ora dobbiamo mantenere i guardaspalle e il trattamento privilegiato con un costo aggiuntivo per il contribuente?
[…] Leggi la notizia su Il Primato Nazionale Precedente […]
In carcere se ti fai rispettare (è un mondo a se) puoi anche essere la peggio merda che ha commesso le peggio nefandezze e nessuno ti torce un capello. Una volta che si stabiliscono le posizioni è tutta una questione interna al carcere. Quello che hai fatto fuori non conta più niente. I codici d’onore di gente che scioglie bambini nell’acido o uccide per soldi sono stronzate, beato chi ci crede.