Roma, 12 ago – L’influencer e tiktoker, Rita Capparelli, ha chiamato la Guardia di Finanza perché un chiosco sulla spiaggia non le avrebbe fatto pagare una bottiglietta d’acqua con il Pos. Intanto, sui social invita a fare lo stesso e denunciare il più possibile episodi come questo.
“Chiama pure la Finanza, tanto sono 30 euro di multa”, la risposta del commerciante all’arroganza dell’influencer
L’episodio è andato in scena a Stintino, in Sardegna. Per primo sarebbe stato il titolare degli stabilimenti balneari presso cui la Capparelli aveva lettini e ombrellone – per un totale che l’influencer ci tiene a farci sapere essere di oltre 100 euro – a rifiutarsi di accettare il pagamento con il Pos. Poi a oltraggiare la ragazza sarebbe stato un chiosco che le avrebbe negato il pagamento elettronico per una bottiglietta d’acqua. A quel punto la Capparelli si è davvero “alterata” tanto da chiamare la Guardia di Finanza, sentendosi rispondere di rimando dal proprietario: “Chiama pure la Finanza, tanto sono 30 euro di multa più il 4% di quello che dovevi prendere”.
Dal 30 giugno, infatti, il Governo ha varato una nuova stretta sul contante, rendendo obbligatorio per le attività commerciali consentire il pagamento con il Pos. Cosa che ha creato più di una resistenza nei commercianti soprattutto per la questione delle commissioni che questo tipo di pagamenti prevedono. Tanto basta per trasformare il pagamento tramite Pos in un “diritto da tutelare”, almeno secondo la Capparelli.
Una polemica per partito preso
Più che l’attenzione per il rispetto della legge, il comportamento dell’influencer sembra più dettato da un vittimismo frignone. Insomma un peccato di lesa maestà, con il proprietario del bar che, secondo lei, avrebbe dovuto o potuto risolvere la situazione regalandole direttamente la bottiglietta d’acqua, tanto da ritenere più grave dover sborsare qualche spicciolo in contante rispetto al conto dello stabilimento balneare.
La risposta piccata del proprietario del chiosco sembra così più il modo di rispondere per le rime ad una ragazza a cui “le inizia a rodere” e vuole fare polemica per partito preso, che l’arroganza di un commerciante che non si vuole adattare ai tempi. Intanto, però, la denuncia dell’influencer ha dato i suoi frutti, con i suoi follower che hanno preso a recensire negativamente le strutture in questione, almeno da come mostra orgogliosa la stessa Capparelli sui social.
Michele Iozzino
4 comments
Regina Grattaculo, antiliberale di fronte alla Asinara, tutto nella norma.
influo de che? diciamola tutta …fannulloni, stalker, molestatori, insomma idioti in cerca di visibilità!
alez..ecco la solita imbecille che sfrutta ogni occasione che ha per rompere le scatole alla gente che lavora.
dico,avrà fatto lo scontrino,no?
se ha pagato le tasse per il suo guadagno,NIENTE altro deve pretendere,e non me ne frega niente se lo stato vuole che ci sia un fottut***mo pos per masturbare banche e sfaticati dal sedere perennemente inceppato a cui pesa tirari fuori due grammi di una banconota.
…
si dovrebbe istituire un albo nero dei rompiscatole di professione,in modo da eliminarli totalmente dalla lista dei clienti e dei percettori di servizi:
terra bruciata intorno….costretti a farsi da mangiare in casa tutti i giorni,costretti a ripararsi da soli le cose che si rompono,costretti a spingersi la macchina quando restano a piedi ecc:
IMPARINO, a stare al mondo.
Se dite qual’è il chiosco, ne divento cliente affezionato!