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Insulti social ad Ashli Babbitt, morta negli scontri al Campidoglio. La barbarie dei buoni

by Alessandro Della Guglia
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Ashli Babbit, manifestante

Roma, 7 gen – Ashli Babbitt, veterana dell’aeronautica e titolare di un’attività a San Diego (California), era andata a Washington per partecipare alle proteste in Campidoglio. Durante l’assalto alla sede del Congresso Usa è stata uccisa a colpi di pistola da un agente in uniforme. A confermarlo è stato il capo della polizia di Washington, precisando che sulla vicenda è stata aperta un’inchiesta. Babbitt era disarmata e non è un dettaglio, perché a prescindere da tutto evidentemente non intendeva uccidere nessuno.

Ashli Babbitt, i vergognosi insulti social

Eppure sui social si è scatenato l’odio contro di lei, una barbarie indicibile che la dice lunga sulla sensibilità del buonismo progressista. “Ben gli sta e alla grande. Se l’è cercata!”, “Qualcuno direbbe: se stava a casa respirava ancora…”, “Ce ne faremo una ragione”. E ancora: “Non puoi pensare di fare quello che hai fatto e che non succeda nulla”, Sono alcuni tra i commenti da brividi che si possono leggere su Facebook sotto l’articolo di Open titolato “Gli ultimi istanti di Ashli Babbit, l’attivista QAnon uccisa da un agente durante l’assalto in Campidoglio”. Ma sui social, in generale, non sono affatto pochi i commenti sprezzanti dei probi democratici abituati a prendersela con il rozzo linguaggio dei “sovranisti”.

Alcune vite non contano

Gli stessi che cianciano di odio generato da Salvini e Trump, adesso mostrano tutta la loro correttezza verbale di fronte alla morte di una donna. Evidentemente per questi raffinati commentatori soltanto alcune vite contano. Perché se ad essere uccisa, a colpi di arma da fuoco da un agente della polizia, è una donna bianca, tutto sommato un motivo ci sarà. Ashli Babbitt era una veterana dell’aeronautica, aveva servito il proprio Paese rischiando in prima persona, eppure non merita rispetto.

Deve essere bollata come una pazza complottista, una violenta, un pericoloso soggetto che “se l’è cercata”. Nessun rispetto dunque, nessun doveroso silenzio nei confronti di una vita spezzata. D’altronde, come sottolineato dalla gran parte dei media, dai suoi profili social si evince che Ashli era una sostenitrice di Donald Trump. Ha postato infatti molti commenti a sostegni del tycoon. Questo basta a certi utenti per non avere pietà di lei, tra vigliacca ironia e insulti agghiaccianti.

Alessandro Della Guglia

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1 commento

Franz 8 Gennaio 2021 - 6:29

Questi coglioni da tastiera quando te li trovi davanti diventano delle femminucce e se si prendono un pugno nel naso sono pronti ad andare subito dalla mammina o dal papino a frignare

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