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Rispediti indietro su un traghetto: così l’isola d’Elba espelle 33 rom

by Davide Romano
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rom espulsi isola d'ElbaPortoferraio, 19 lug – Non è un’isola per rom. Il Comune di Portoferraio, principale centro dell’Isola d’Elba, ha espulso due famiglie di rom, per un totale di 33 persone, imbarcandole su un traghetto per Piombino. Si tratta dell’esecuzione di un’ordinanza di sgombero emessa il 13 luglio, motivata dall’urgenza igienico sanitaria, dovuta, a detta del sindaco di Portoferraio Mario Ferrari (centrodestra), ai numerosi rifiuti prodotti dai rom, anche “organici”. Proprio questa motivazione ha permesso al primo cittadino di cacciare i rom, poiché se avesse addotto motivazioni relative all’ordine pubblico sarebbe stato obbligato a passare per la Prefettura. In questo modo invece, coordinandosi con gli altri sette comuni dell’Isola che hanno adottato la disposizione, ha potuto espellere le persone che stavano causando degrado e potenziali danni ad un’isola che vive principalmente di turismo.

Avevano sistemato il loro caravan proprio dietro il porto”, ha raccontato al Giornale Mario Ferrari, “dove ogni giorno transita l’80% delle persone che sbarcano sull’isola. La prima immagine davanti agli occhi di residenti e turisti era un campo rom nel degrado”. Ma oltre alla creazione di rifiuti e allo stanziamento in un’area non autorizzata alla sosta di auto e caravan, le due famiglie di rom si sarebbero anche rese protagoniste di atti vandalici e furti. “Gli accampati andavano al parcheggio, si abbassavano i pantaloni e facevano i loro comodi. Così anche se non rubavano l’auto, lasciavano comunque un ricordo davanti allo sportello”, spiega ancora il primo cittadino di Portoferraio, sottolineando come questi individui più volte fossero entrati nel supermercato “per mangiare merendine senza pagare”. Anche un “classico”, come il furto del portafogli sarebbe divenuta prassi nei giorni dell’accampamento rom, come dimostrano le denunce da parte di anziani e bagnanti.

L’esempio di Mario ferrari è stato seguito da tutti gli altri primi cittadini dell’isola d’Elba, che hanno fatto proprio il provvedimento di espulsione. Nessuno evidentemente voleva rischiare di ritrovarsi gli ospiti sgraditi sul proprio territorio, ben consci dei rischi non solo per la popolazione locale, ma anche per i danni al turismo in piena stagione estiva. Non avendo più una porzione “disponibile” sull’isola, i vigili si sono visti “obbligati” a imbarcare i rom su un traghetto della compagnia Moby diretto a Piombino. Particolare interessante: la compagnia ha messo a disposizione gratuitamente un imbarcazione solo per loro. A dimostrazione che l’espulsione dei rom era interesse di tutti (e del fatto che la loro presenza con “persone normali” sull’imbarcazione avrebbe potuto creare dei problemi). Mario Ferrari ha ricevuto il plauso dei suoi concittadini, per quella che è semplicemente una misura di buon senso. Solo i buonisti hanno preso le difese di chi era giunto sull’isola d’Elba con il solo intento di sporcare e derubare abitanti e turisti, tra questi un consigliere di centrosinistra del Comune di Rio Marina, Pino Coluccia, che ha parlato di “abuso di potere”.

Davide Romano

 

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3 comments

Pietro Frignani 19 Luglio 2016 - 11:01

S

Sono d’accordo con il sindaco Ferrari,dovrebbero fare altrettanto tutti gli altri sindaci d’Italia.

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Anonimo 20 Luglio 2016 - 5:37

L’unica cosa è che il sindaco , stamattina in diretta su rai3 ad agorà, davanti ad una sedicente vicepresidente di rom e Sinti uniti , si è lasciato intimidire dalla solita retorica piagnistea , sul modello “noi siamo stati deportati a forza Come ad Auschwitz”. Certi amministratori dovrebbero essere più decisi, senza farsi fuorviare da retorica stantia.

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io 20 Luglio 2016 - 6:37

andrebbe espulso anche l’idiot… il consigliere Coluccia…

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