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La compagna si identifica come gatto, lei non lo accetta. La prof woke la minaccia: “Cambia scuola”

by Michele Iozzino
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gatto

Roma, 20 giu – Aveva chiesto a una sua compagna di classe: “Come puoi identificarti come un gatto quando sei una ragazza?”. Per questo motivo una studentessa di 13 anni è stata apostrofata come “spregevole” dalla sua insegnate in una scuola della Chiesa d’Inghilterra nel Regno Unito, finendo pure per essere minacciata di venire cacciata dall’istituto.

Rimproverata per aver messo in dubbio la compagna di classe che pretende di essere un gatto

Non è andata come previsto la lezione di “educazione alla vita” al Rye College nell’East Sussex. Ai suoi alluni dell’ottavo anno aveva detto loro che potevano “essere chi volevano essere e di identficarsi come preferivano”. Così c’è chi ha scelto di essere nientemeno che un gatto. Alla domanda da parte di un’altra studentessa sul perché di questa scelta, ecco l’intervento a gamba tesa dell’insegnante che ha stroncato ogni possibilità di dibattito: “Come ti permetti, hai appena sconvolto qualcuno”. La colpa? Quella di “mettere in dubbio la sua identità”. Assurdità a cui la studentessa ha risposto: “Se vogliono identificarsi come un gatto o qualcosa del genere, allora stanno davvero male, sono pazzi”.

Il discorso – che è stato registrato di nascosto da alcuni studenti – è poi scivolato sulle questioni di genere e la teoria gender, con l’insegnate che ha provato a catechizzare la ragazza: “Il genere non è legato alle parti con cui sei nato, il genere è come ti identifichi, che è quello che ho detto fin dall’inizio della lezione”. Vedendo le resistenze dell’alunna ha chiesto sconvolta: “Da dove hai preso questa idea che ci sono solo due generi?”. Quando la studentessa ha replicato che non era d’accordo con le affermazioni dell’insegnante e che stava solamente esprimendo la propria opinione nel rispetto degli altri, quest’ultima insorge alzando la voce: “Non è un’opinione”. Per poi proseguire: “In realtà ci sono tre sessi biologici perché puoi nascere con parti del corpo o ormoni maschili e femminili”.

“Se non ti piace devi andare in un’altra scuola”

All’obiezione che questi sono un quantità infinitesimale dei casi, l’insegnante ha ripreso: “Ci sono molti generi, c’è chi è transgender, c’è chi è agender, persone che credono di non aver alcun genere”. Ad essere la voce del buonsenso è la ragazza e altri studenti con lei: “Se hai una vagina sei una ragazza e se hai un pene sei un ragazzo”. Cosa che non fa che infuriare ulteriormente l’insegnante: “Stai parlando del fatto che il cisgender sia la norma, che ti devi identificare con gli organi sessuali con cui sei nato oppure sei strano. Questo è fondamentalmente quello che stai dicendo, il che è davvero spregevole”. Per poi accusare la ragazza di omofobia e minacciarla di farle rapporto: “Se non ti piace devi andare in un’altra scuola”. Insomma, una conversazione surreale e un tentativo di rieducazione in salsa woke che perlomeno è venuto a galla in tutta la sua inquietante allucinazione.

Michele Iozzino

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2 comments

Primula Nera 20 Giugno 2023 - 7:50

Sempre più evidente che il patriarca ortodosso Kirill avesse ragione a definire l’Occidente come corrotto e decadente. Io aggiungerei che è anche moribondo ; mentre Bisanzio era prossima a cadere sotto il dominio ottomano, gli intellettuali in città discutevano del sesso degli angeli( che, per carità, a paragone con le idiozie gender erano quasi questioni concrete, per quanto assurde anch’esse…).

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Xui 21 Giugno 2023 - 7:13

Penso che l’inizio della fine è già in un buon stato di avanzamento.

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