Roma, 17 feb – La Consulta boccia il quesito sulla responsabilità civile dei magistrati – “non è abrogativo ma innovativo” – e quello sulla cannabis da balcone, perché era “sulla legalizzazione della coltivazione di sostanze stupefacenti”. L’annuncio in conferenza stampa del presidente della Corte Costituzionale Giuliano Amato. Si terrà invece il referendum che ha l’obiettivo di riconoscere nei consigli giudiziari il diritto di voto degli avvocati sulle valutazioni di professionalità dei magistrati.
La Consulta boccia il quesito sulla responsabilità civile dei magistrati
Niente responsabilità civile diretta per i magistrati che sbagliano nei confronti di una presunta parte lesa, senza più l’intermediazione dello Stato. Ma Matteo Salvini fa buon viso a cattivo gioco: “Cinque quesiti su sei che finiranno in mano ai cittadini è una vittoria clamorosa“. Così il leader della Lega (che ha presentato il referendum sulla giustizia insieme ai Radicali) a chi gli domandava dell’unico quesito referendario che non ha passato il vaglio della Consulta. “Ora dipende dagli italiani, noi come Lega e Radicali ci abbiamo messo l’anima. Adesso – afferma convinto Salvini – gli italiani hanno la possibilità di essere loro, a 30 anni di Mani pulite, dopo 30 anni di mancate riforme, a fare una pacifica rivoluzione”.
Le motivazioni della Corte Costituzionale
“Abbiamo dichiarato inammissibile il referendum sulla responsabilità diretta dei magistrati. Perché essendo fondamentalmente sempre stata la regola per i magistrati quella della responsabilità indiretta, la introduzione della responsabilità diretta rende il referendum più che abrogativo“. E’ la motivazione data da Amato “Qui stiamo parlando della responsabilità dei magistrati per i quali – aggiunge – la regola diversamente da altri funzionari pubblici era sempre stata della responsabilità indiretta”.
No alla legalizzazione della coltivazione della cannabis: “Era sulle sostanze stupefacenti, compresa eroina e cocaina”
Per quanto riguarda il quesito sulla cannabis da balcone, il presidente della Corte Costituzionale spiega perché è stato rigettato. “Abbiamo dichiarato inammissibile il referendum sulle sostanze stupefacenti, non sulla cannabis. Il quesito è articolato in tre sotto quesiti ed il primo prevede che scompaia, tra le attività penalmente punite, la coltivazione delle sostanze stupefacenti di cui alle tabelle 1 e 3, che non includono neppure la cannabis ma includono il papavero, la coca, le cosiddette droghe pesanti. Già questo sarebbe sufficiente a farci violare obblighi internazionali“, spiega Amato.
Il Comitato pro cannabis all’attacco: “Motivazioni intollerabili”
“Se il quesito è diviso in tre sotto quesiti, io non posso toccare questo treno: se il primo vagone deraglia, si porta dietro gli altri due”. Quindi il quesito – che proponeva di intervenire sia sul piano della rilevanza penale sia su quello delle sanzioni amministrative – è stato respinto integralmente. “Le motivazioni addotte dal presidente Amato e le modalità scelte per la comunicazione sono intollerabili“. E’ l’attacco del presidente del Comitato referendum cannabis Marco Perduca. “Il riferimento del presidente alle tabelle è fattualmente errato: dall’anno della bocciatura della Legge Fini Giovanardi (2014) il comma 4 è tornato a riferirsi alle condotte del comma 1, comprendendo così la cannabis. La scelta è quindi tecnicamente ignorante e esposta con tipico linguaggio da convegno proibizionista”, affermano i promotori.
Amato spiega perché la Consulta ha respinto i quesiti
A sentire il neo presidente Amato, la Corte avrebbe accolto i quesiti respinti se solo fossero stati formulati in modo corretto. Come nel caso di quello sull’eutanasia, che invece era sull’omicidio del consenziente. Con l’ok della Consulta si sarebbe arrivati alla non punibilità di chi aiutasse un ragazzo maggiorenne depresso, “magari un po’ ubriaco”, che chiedesse di essere ucciso, spiega Amato. “Tutto questo non ha nulla a che fare con i casi in cui ci si aspetta la non punibilità dell’eutanasia, né con le sofferenze dei malati che aspettavano una decisione diversa”, chiarisce. In generale, conclude Amato, “non possiamo correggere quesiti mal formulati“, né ammettere referendum “innovativi e non abrogativi”, come nel caso della responsabilità civile dei magistrati. Perché la Costituzione non lo permette. Quindi, assicura il presidente della Consulta, nessuna scelta politica.
Certo è che gli italiani ora non potranno decidere sui quesiti più popolari e sentiti. Pertanto esiste il rischio concreto che senza il traino della cannabis libera o della responsabilità civile delle toghe non si raggiunga il quorum. Starà alla Lega sensibilizzare i cittadini e convincerli ad andare a votare.
Adolfo Spezzaferro
6 comments
La suprema cupola della mafiosità partitocratica ha colpito ancora.
motivazioni che sembrano supercazzole
Se volete salvare le vite dovete legalizzarle e regolamentarle tutte le droghe! La droga fa male perché è illegale….
Amato: incapace incompetente ignorante oppure è in mala fede e vuole sterminare drogati e tossici che acquistano sostanze nel mercato nero che non sono mai, ripeto mai, salvo eccezioni, sostanze pulite e controllate, pure; ma vengono allungate col taglio… tipo vengono aggiunte per esempio alla finta pietra di cocaina: anfetamina anestetici caffeina cellulosa calce etc. e etc. è questo amplifica i danni alla salute dei consumatori!… Vuoi mettere se i tossici invece la comprassero in farmacia…? i danni sarebbero quasi inesistenti!…
La droga la gente la consumerà comunque ed in saecula saeculorum, anzi, dove si proibisce aumentano i consumi di droga, la produzione, la vendita, i morti e gli spacciatori. Il Proibizionismo dell’alcool negli USA ha dimostrano questo… La droga fa male perché è illegale,.
Droga, cioè drugs che significa in inglese?… che è un farmaco, è un medicamento, è un medicinale; e come fa una medicina a fare del male?… Abusandone, allergie e se la compri senza un confronto medico e nel mercato nero…
La Bayer è dal 1899 che vende “eroica” eroina… vero?
Atropina e scopolamina sono legali; usate a scopi medico-chirurgici;
Cocaina e THC sono già legali per scopi terapeutici: basta avere un certificato medico o un piano terapeutico e sono già da tempo acquistabili o a carico del servizio sanitario regionale presso le farmacie e i pusher galenici…
Per non parlare poi dei profitti, dei posti di lavoro creati… andate a fervi un giro e vedete cosa è successo in Messico al mercato della marjuana da quando in USA diversi Stati l’hanno legalizzata?… MORTO!… Se le droghe rimangono in balia del mercato nero l’unico che festeggia e la criminalità organizzata… e i loro profitti…
By Manlio Amelio
a ladronnne” te lo ricordi lamico craxi quanti soldi avete rubato? e le forze dell’ordine vi si inchinano pure
[…] sulle 8 proposte di referendum incentrate su eutanasia legale, cannabis legale e giustizia, accettando 5 quesiti sulla riforma della magistratura e rifiutando i restanti. Non intendiamo sollevare un dibattito nel merito delle singole tematiche […]
La droga fa’ male perché e illegale.
Invece il fumo fa bene perché è legale.
Quando la droga sarà legale, farà bene anche la droga.