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La locandina sulle Foibe fa frignare il Pd: “Sembra un manifesto di propaganda nazista”

by Cristina Gauri
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foibe piemonte

Roma, 1 feb — Si avvicina il 10 febbraio, Giorno del Ricordo, e con esso arriva il carrozzone targato sinistra sul quale viaggia l’allegra combriccola di minimizzatori delle Foibe, giustificazionisti, polemizzatori un tanto al tocco.

Apre le danze il Pd piemontese, a cui non sta bene che i partigiani titini vengano rappresentati per quello che sono stati: delle bestie. Oggetto del contendere è la locandina che pubblicizza un ciclo di eventi culturali in occasione del 10 febbraio, promossi dall’assessore Marrone di Fratelli d’Italia. Nel poster sono raffigurati alcuni esuli istriani, l’espressione comprensibilmente terrorizzata, mentre fuggono da minacciose, oscure figure armate di fucile e con la stella rossa sul berretto. I titini, per l’appunto. Rappresentazione inammissibile per la polizei antifascista della memoria, che vorrebbero imporci anche il modo di rappresentare i carnefici dalla stella rossa.

La locandina sulle Foibe offende la sinistra

«Non condivido questo modo di rappresentare il Giorno del Ricordo da parte della Regione Piemonte. Un modo conflittuale, a senso unico, con le stelle rosse armate che cacciano civili perbene terrorizzati. E’ chiaro l’intento di riaccendere polemiche, che ci riportano indietro ad un clima da anni Cinquanta, con i buoni da una parte e i cattivi dall’altra», si inalbera il vice presidente del Consiglio regionale Mauro Salizzoni. Che tiene a precisare: «Non sposo posizioni “giustificazioniste”, non giustifico niente. Semplicemente vorrei che si raccontassero i fatti dall’una e dall’altra parte, senza rappresentazioni grottesche». Lo spieghi a chi ha trovato la morte sul fondo di una foiba, magari dopo giorni di torture o stupri. Lo spieghi a Norma Cossetto, il suo concetto di «grottesco».

Il Pd parla di “propaganda nazista”

Gli fa eco il capogruppo a Palazzo Lascaris di Luv, Marco Grimaldi. «Dopo il fumetto pubblicato da una casa editrice di estrema destra e farcito di errori storici dell’anno scorso», tuona riferendosi alla decisione di Elena Chiorino, assessore piemontese di Fratelli d’Italia, di distribuire il fumetto Foiba rossa. Norma Cossetto, storia di un’italiana nelle scuole, «anche quest’anno la Regione esce con una locandina che ha l’aspetto di un manifesto di propaganda nazista: con tanto di partigiani di Tito rappresentati come mostruosi giganti neri. Le manipolazioni legate al Giorno del Ricordo continuano, impiegando, per l’ennesima volta,  denaro pubblico e utilizzando il Circolo dei Lettori». E’ chiaro: per «raddrizzare» la narrazione delle Foibe Grimaldi avrebbe sicuramente preferito Eric Gobetti e il suo pamphlet giustificazionista E allora le foibe?. Ad ogni modo, è solo il 1° febbraio. Attendiamo al varco il Montanari di turno e relative teorie riduzioniste acchiappa-like.

Cristina Gauri

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