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Lampedusa torna a scoppiare: mentre il governo legalizza l’immigrazione riprende l’arrivo di clandestini

by Andrea Grieco
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Roma, 6 apr – Il fenomeno legato all’immigrazione ha visto in questi giorni un ritorno prorompente di sbarchi sulle coste italiane, tornando così a raggiungere i numeri record che si erano registrati lo scorso anno. Nella giornata di ieri, sull’isola di Lampedusa, sono arrivate poco più di 600 persone per un totale di 1800 immigrati sbarcati in meno di tre giorni. In seguito a questo repentino aumento di arrivi, si registra l’ennesima emergenza per l’hotspot di contrada Imbriacola il quale, nonostante una capienza registrata di circa 380 posti, accoglierebbe al momento 1300 persone.

Riprende il lavoro delle ong sulle rotte dell’immigrazione

Oltre alla più trafficata rotta libica che parte da Zuara fino a Lampedusa, gli ultimi sbarchi hanno evidenziato una ripresa anche per quanto riguarda la rotta che parte dalla Tunisia. Molte delle imbarcazioni recuperate sono salpate da Sfax, El Amra, Sousa, Mahdia e Chebba. A contribuire attivamente all’aumento dei nuovi arrivi di immigrati di questi ultimi giorni sono le solite organizzazioni non governative. La nave Mare Jonio della ong Mediterranea, con a capo l’onnipresente Luca Casarini, è arrivata a Pozzallo dopo aver “soccorso” alcuni immigrati a largo della costa libica. Per la nave è arrivata questa mattina una multa da 10mila euro e il fermo amministrativo in quanto accusati “di aver istigato la fuga dei migranti per sottrarsi alla guardia libica”. Inoltre, anche la nave Life Support di Emergency ha recuperato circa 200 persone in zona Sar libica per traghettarle in Europa.

Decreto flussi e la legalizzazione di una sostituzione

Nonostante i numeri assoluti legati all’immigrazione clandestina siano diminuiti rispetto ai picchi del 2023 (anno nero per quanto riguarda il numero di immigrati approdati sul suolo nazionale), il problema rimane lo stesso. Attraverso l’ormai famoso decreto flussi, il governo Meloni non ha fatto altro che legalizzare l’ingresso di centinaia di migliaia di stranieri in Italia, andando così a colpire in maniera ancora maggiore le fasce più deboli della popolazione. Una lotta su occupazionereddito e sociale che non contempla alcuna difesa dell’identità nazionale. Da una parte, eclissata del tutto l’opzione del blocco navale, l’immigrazione illegale continua (seppur, per il momento, a ritmi più contenuti) mentre dall’altra si legittima la sostituzione di manodopera italiana con una proveniente da fuori.

Andrea Grieco

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