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L’appello di Bossetti a Feltri: “Sono innocente, la pm mi pressava per farmi confessare”

by Cristina Gauri
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feltri bossetti

Bergamo, 24 ott – Massimo Bossetti ha scritto al direttore di Libero Vittorio Feltri. Il muratore di Mapello (Bg) era stato condannato all’ergastolo in via definitiva per l’uccisione della piccola Yara Gambirasio, la 13enne scomparsa la sera del 26 novembre 2010 dopo essere uscita dalla palestra di Brembate di Sopra (in provincia di Bergamo) e ritrovata cadavere il 26 febbraio 2011 in un campo a Chignolo d’Isola, circa dieci chilometri da Brembate. Bossetti ha scritto a Feltri appellandosi a lui e chiedendo aiuto perché si ricominci a fare luce su un caso sul quale, già dal processo di primo grado, gravano alcune importanti ombre, che sembrano non rassicurare sullo stato della giustizia in Italia, anche a prescindere e al di là del caso in oggetto. Una vicenda che vi invitiamo ad approfondire leggendovi questo articolo.

Gentile Direttore Feltri,

forse rimarrà sorpreso che io Le scriva, ad essere sincero lo avevo in mente da molto tempo, ma la pressione della vicenda che mi ha travolto e il massacro mediatico mi hanno messo alle corde come un pugile che le ha prese di santa ragione. Ritengo che lei, da bergamasco doc, sia un uomo di sani principi. Io Direttore, non sono né l’assassino della povera Yara, né il mostro che i media e i social hanno dipinto. Sono un uomo normale, semplice che pensava al lavoro e a non far mancare nulla alla propria famiglia. Arriva quel maledetto giorno che ha sconvolto la mia vita e quella della mia famiglia, e dei miei cari che oggi mi guardano dal cielo, e sono convinto che questa vicenda li ha provati moltissimo. Non voglio entrare in questa lettera nei dettagli, però non posso fare a meno di dire che il trattamento che la giustizia italiana mi ha riservato è stato scorretto e ha calpestato ogni diritto alla difesa, e mi riferisco anche a quell’ ex ministro dell’ Interno incapace, che gridava al mondo che era stato preso l’assassino di Yara, calpestando la Costituzione. Poi in carcere a Bergamo, la P.M. e vari responsabili dell’organo penitenziario, mi pressavano a confessare in continuazione un delitto proponendomi benefici. Come potevo confessare un delitto che non ho commesso? La P.M. più volte ha provato a propormi benefici, se erano così sicuri di aver preso l’assassino, non li proponevano con insistenza, né benefici e tanto meno facevano produrre filmati manipolati da distribuire ai media. Poi, il non far assistere i miei legali alle prove più importanti dei reperti e del Dna. Grido dall’inizio di ripetere la prova del Dna e sono sicuro che Le verrebbe ogni ragionevole dubbio. Perché è stato commesso “UN GRAVE ERRORE GIUDIZIARIO” (tutto maiuscolo nella lettera, ndr), non sono io il colpevole, e il codice di procedura penale dice chiaramente all’ articolo 533 C.P.P. 1° comma che «il giudice pronuncia sentenza di condanna se l’ imputato risulta colpevole del reato contestatogli al di là di ogni ragionevole dubbio». Direttore, La prego di porgermi la Sua mano d’aiuto, non è giusto essere dipinto un mostro, non è giusto che mi abbiano affibbiato un ergastolo, non è giusto che venga commesso un errore giudiziario, per l’incapacità professionale. Confido che Lei possa capire cosa ho e sto provando. Gentile Direttore, La prego di prendere in considerazione la mia richiesta d’ aiuto, restando a sua completa disposizione per ulteriori chiarimenti. Le porgo i miei più cordiali saluti, sperando di ricevere Sue notizie.

In fede MASSIMO BOSSETTI.

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5 comments

Cesare 25 Ottobre 2019 - 12:11

Yara sembra che fu uccisa nella palestra dove si allenava da una compagna in una lite; c’erano molte telecamere al centro sportivo e non fu mai vista uscire! Il medico legale disse che il mangiare del pasto non ancora digerito indicava la morte al massimo alle 18:15 e le compagne dissero che era uscita dalla palestra alle 18:30!! E’ morta nuda ma fu rivestita per non far capire dove era morta cioè nello spoglaitoio.Non fu mai violentata e allora perchè era spogliata e perchè fu rivestita?Come al solito serviva un maschio bianco come colpevole ed inoltre un ministro si era già espresso sulla colpevolezza senza alcuna indagine.Ovviamente è stato preso un muratore perchè gli orchi devono sempre essere dei poveracci altrimenti la gente puo’ capire che alcuni delle classi dirigenti non sono cosi’ buoni come vogliono fare credere.Gli omicidi della massoneria a scopo esoterico satanico ad esempio vengono sempre addossati a dei poveracci quando dietro ci sono spesso appartenenti a classi dirigenti(vedi il caso del mostro di Firenze) e cosi’ è lo stesso anche per altri tipi di delitti

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Jos 25 Ottobre 2019 - 1:23

si, va be….addio…

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Elio Dottore 25 Ottobre 2019 - 8:33

La stragrande maggioranza dei giudici sono incapaci, corrotti e fancazzisti. Bisogna cambiare assolutamente un po’ di cose, per cominciare a responsabilizzare sta categoria ultraparaculata ed ignobile

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Sergio Pacillo 25 Ottobre 2019 - 1:07

La storia è ricca di errori giudiziari.

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Liber 26 Ottobre 2019 - 1:10

La prima cosa che puzza di questa vicenda è l’uso dei media che ha fatto la procura per aizzare l’orda forcaiola. Già questo aspetto getta ombre sull’onesta dell’operato dell’accusa, perché se sei certa delle prove che hai tieni un profilo basso, e invece per prima cosa la procura si è mossa per mostrificare Bossetti dando in pasto ai media ogni suggestione possibile e poi ha avuto pure il coraggio di lamentarsi perché gli avvocati di Bossessi, mesi dopo, secondo lor,o andavano in tv a condizionare l’opinione pubblica.
L’altro aspetto assurdo è l’ottusità di tutti i tribunali coinvolti nel rigettare ogni richiesta di rianalisi del DNA, che prima viene definito “ottimo e abbondante” salvo poi sapere che di cotanto dna non è più rimasta una traccia. Segno che in pratica oltre a un DNA non hanno altre prove, un dna su cui però ci sono molte ombre su come sia stato ottenuto.
Non parliamo poi del vergognoso comportamento tenuto dall’accusa durante il dibattito dove invece di ribadire alle argomentazioni della difesa perdeva il suo tempo a screditare i consulenti (per altro consulenti che in altri processi hanno lavorato per altre procure, quindi un consulente non può essere un incapace se testimonia per la difesa e un genio quando depone per l’accusa).
In ultimo se erano così sereni perché dopo aver dato in pasto ai media tutto e di più di Bossetti, si sono impuntati a voler fare un processo a porte chiuse impedendo così all’opinione pubblica di vedere cosa accadeva in aula?

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