Roma, 17 mar – “Liberi non saremo se non siam uni”. E’ con questo monito di Alessandro Manzoni che CasaPound ha voluto celebrare l’anniversario dell’Unità d’Italia. Striscioni affissi in tutto il territorio nazionale, nei luoghi simbolo di centinaia di città italiane. E mai come adesso suona evocativa l’esortazione del Proclama di Rimini. Allora Manzoni appoggiava apertamente il disegno di Gioacchino Murat, insediato sul trono di Napoli da Napoleone Bonaparte. Murat si rivolse a tutti gli italiani, chiamandoli alla rivolta. “In te sol uno un raggio di nostra speme ancor vivea, pensando ch’era in Italia un suol senza servaggio, ch’ivi slegato ancor vegliava un brando”, scriveva Manzoni.
Unità d’Italia, 160 anni dopo. Essere “uni”, per essere liberi
Essere “uni” per essere “liberi” dunque. Perché senza unità d’intenti, compattezza e consapevolezza del proprio comune destino, non si può ottenere alcuna libertà.
CasaPound decide così di cogliere il messaggio manzoniano, quella canzone incompiuta che in quanto tale ci ricorda una continua necessità. L’Italia va costruita ogni giorno, non c’è nulla di assodato e il monadismo è sempre dietro l’angolo. Bando alla frammentazione dunque, all’individualismo che non è mai degli “uni”.
CasaPound: “L’imperativo è risorgere”
“In un momento di crisi come questo – scrive Cpi – ricordare l’Unità d’Italia non è un mero esercizio storico ma una dichiarazione di intenti: come nel Risorgimento, dobbiamo anche noi risorgere per rendere di nuovo grande questa nazione”.
Perché 160 anni dopo, pochi ricordano il sacrificio di chi rese possibile l’unità della nazione.
“La storia d’Italia – prosegue la nota di CasaPound – affonda le sue radici in millenni di storia, cultura e identità, nell’unione di spiriti eroici che hanno sempre dimostrato quanto il nostro popolo sia in grado di rinascere più forte anche nei momenti più bui”.
“Oggi – scrive infine Cpi– dobbiamo riscoprire quello spirito, quel moto di rivalsa e d’orgoglio e riprendere in mano i destini della nostra Nazione: nel centenario dell’unità, l’imperativo è risorgere. Risorgere ora!”.
Alessandro Della Guglia