Roma, 26 mag – L’11 marzo, data dell’inizio del lockdown, segna l’entrata dell’Italia in una fase dove la sospensione di alcuni diritti costituzionalmente garantiti diventa un fatto socialmente accettato. Qualcuno ha definito questa deriva senza precedenti come una vera e propria “dittatura sanitaria”. Diritti soppressi in nome della salute pubblica, la stessa che è stata messa a rischio nei mesi precedenti per far posto al politicamente corretto del “vero virus è il razzismo”, e svilita negli anni precedenti per far posto all’austerità perché “ce lo chiede l’Europa”. È la prima volta nella storia che un governo mette in quarantena l’intera popolazione e proclama lazzaretto l’intera Nazione.
La “dittatura sanitaria” non può prescindere da un serrato controllo delle Forze dell’Ordine e dalla creazione di stato di terrore permanente nella popolazione. La propaganda di regime è stata promossa dai media mainstream allineati, che hanno criminalizzato i cittadini rintracciati fuori dalle proprie abitazioni dal Grande Fratello istituito dal governo, composto da elicotteri, droni e posti di blocco minuziosamente dislocati sul territorio. Il “criminale” colto in fallo, spesso per aver portato il cagnolino a 300 metri da casa o per aver abbracciato la propria fidanzatina, viene additato come un reietto, un pericolo per l’intero Paese. L’intenzione effettiva dell’esecutivo è stata quella di celare la propria incompetenza nella gestione dell’emergenza, criminalizzando senza sosta gli italiani come pericolosi untori, con un esercito di giornalisti asserviti che hanno trasformato l’informazione in delazione.
Il falso assembramento sui Navigli
Un caso emblematico è stato quello delle immagini dei Navigli di Milano affollati di cittadini all’ora dell’aperitivo, pubblicato da Repubblica il 7 maggio scorso. Come è stato dimostrato, le inquadrature sono state schiacciate, usando un teleobiettivo, per far credere ai lettori che la Darsena milanese fosse un unico enorme assembramento.
Ci è cascato pure il sindaco Beppe Sala che il mattino successivo ha pubblicato un video J’accuse contro i suoi concittadini, nel quale ha minacciato pure la chiusura dei Navigli: “Sono un politico dei fatti: o le cose cambiano oggi, non domani, non è un penultimatum è un ultimatum, o domani prenderò provvedimenti. Chiudo i Navigli e poi lo spiegate voi ai baristi perché non possono lavorare”.
Oltre ad usare un tono autoritario da sovrano durante le conferenze stampa infarcite di “autorizziamo”, “consentiamo” e “attenzione”, il presidente del consiglio Giuseppe Conte ha innalzato lo stato di soggezione nei confronti del popolo italiano attraverso una robusta rete di controlli sul territorio.
Solo il 2,8% degli italiani è stato sanzionato
Dall’11 marzo al 24 maggio, sono state controllate 15.653.726 persone (dati del Viminale), di queste 446 mila sono state sanzionate, 5.629 sono state denunciate per “falsa attestazione o dichiarazione a Pubblico Ufficiale / false dichiarazioni sulla identità o su qualità personali proprie o di altri” (ex art. 495 e 496 c.p.), e 1.018 denunciate per la violazione della quarantena (ex art. 260 r.d. 27.07.1934 n. 1265). Ciò significa che, a fronte degli strettissimi controlli delle Forze dell’Ordine effettuati in 74 giorni, solo il 2,8 per cento degli italiani controllati sono stati sanzionati e solo lo 0,04 per cento sono stati denunciati. Sempre dall’11 marzo al 24 maggio, le attività e gli esercizi commerciali controllati dalle Forze dell’Ordine sono stati 6.052.187, i titolari sanzionati sono stati 9.848, mentre le chiusure provvisorie degli esercizi sono state 1.167 (ex art. 4, comma 4, d.l. 25.03.2020 n. 19) e le chiusure come pena amministrativa accessoria (ex art. 4, comma 2, d.l. 25.03.2020 n. 19) sono state 658. In termini percentuali lo 0,16 per cento degli esercizi commerciali non ha rispettato le ordinanze contenute nel decreto-legge del 25 marzo 2020 e nel precedente decreto del presidente del consiglio dei ministri dell’8 e 9 marzo 2020, e solo lo 0,03 per cento di questi esercizi è stato chiuso.
Italiani rispettosi delle ordinanze ma criminalizzati
I dati del Viminale certificano che gli italiani, durante il lockdown, hanno rispettato le ordinanze del governo Conte. Prendendo in considerazione la cosiddetta fase 2 (dal 4 maggio al 24 maggio), nonostante gli allarmismi mediatici sulla movida, solo lo 0,9 per cento degli italiani controllati (3,2 milioni di controlli) sono stati sanzionati e soltanto lo 0,014 per cento sono stati denunciati. Lo stesso vale per le attività e gli esercizi commerciali, sebbene il governo giallofucsia abbia irresponsabilmente pubblicato, in Gazzetta Ufficiale, il decreto-legge con le ordinanze ventiquattrore prima delle riaperture: solo lo 0,13 per cento dei titolari ha subito sanzioni, mentre soltanto lo 0,03 per cento degli esercizi sono stati chiusi. Quindi, nonostante le invettive e l’allarmismo dei mainstream media, sdraiati su posizioni governative, gli italiani sono stati virtuosi e hanno rispettato le ordinanze imposte a colpi di confusi (spiegati tramite le famose FAQ) e tardivi decreti-legge.
Francesca Totolo
2 comments
446 mila sanzionati? Con multe da 400 euro?? Fanno 446000X400=176 milioni di euro di multe!!!???
Questo virus normalissimo come ce ne sono stati centinaia e che uccide nel 96% dei casi persone malate con 1 o piu’ patologie è servito alle classi dominanti occulte per incarcerarci ed indebitarci al fine di dominarci totalmente.Sono riusciti con i loro burattini e media ad impaurire una grande fetta di popolazione che è anche convinta che sia stato fatto tutto per il loro bene.E oggi ci obbligano ad una mascherina inutile che riduce l’ossigeno nel sangue ed al cervello e serve anche a farci pensare meno.E la carenza di ossigeno non fà ragionare e crea panico; lo dice lo stesso opuscolo sugli aerei che suggerisce di respirare profondamente se si ha panico durante il volo!! E’ tutto ben studiato per avere un gregge di pavidi senza volto ed umanità impauriti l’uno dell’ altro e non piu’ in grado di “assembrarsi” contro la dittatura finanziaria che ci opprime e ci depreda con il loro denaro creato a costo zero ed in forma privata
Gli italiani sono stati virtuosi? Semmai obbedienti. E “cagasotto”, come i bambini che se li poni in una camera sconosciuta, buia, hanno paura! E’ sempre una questione di cultura…, mancata. Sveglia!