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L’Onu vota la fine dell’embargo a Cuba: Usa e Israele gli unici contrari

by La Redazione
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Onu

Roma, 3 nov – Dopo oltre sessant’anni dall’inizio dell’embargo economico e commerciale nei confronti di Cuba, l’Assemblea Generale dell’Organizzazione delle Nazioni Unite ha nuovamente approvato nella giornata di ieri una risoluzione per la fine della misura nei confronti dell’isola dell’America Centrale. Presso la sede dell’ONU a New York, 190 Stati membri si sono espressi in merito alla questione che attanaglia L’Avana da circa sei decenni e che annualmente viene affrontata dall’organo internazionale. Questa volta, sono stati 187 i voti a favoredue soli i pareri contrari e una astensione. Una maggioranza schiacciante, superiore a quella dello scorso anno che aveva visto 185 Stati votare contro l’embargo.

La maggioranza Onu a favore, solo Usa e Israele votano contro

Le uniche due Nazioni ad essersi espresse in maniera contraria alla fine del blocco sono state Israele e gli Stati Uniti d’America, mentre l’Ucraina si è astenuta dalla votazione. L’Assemblea generale dell’Onu ha espresso preoccupazione per il fatto che, nonostante le sue risoluzioni risalenti al 1992, «L’embargo economico, commerciale e finanziario contro Cuba è ancora in vigore», e per «Gli effetti negativi di tali misure sul popolo cubano e sulla Cittadini cubani che vivono in altri Paesi».

Per Cuba un “atto di guerra in tempo di pace”

L’embargo e le restrizioni economiche e commerciali applicate da Washington a Cuba sono ormai in vigore dall’indomani della rivoluzione guidata da Fidel Castro e Che Guevara contro l’allora governo sostenuto dagli Usa. Decenni di blocchi, vincoli e limitazioni hanno influito non poco sulla vita del popolo cubano. Bruno Rodriguez, ministro degli Esteri della Nazione centramericana, ha infatti denunciato l’embargo in quanto “viola il diritto alla vita, alla salute, all’istruzione e al benessere di tutte le cubane e cubani”, costituendo “un atto di guerra in tempo di pace“. 

Andrea Grieco

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