Roma, 7 feb – Ci risiamo, la sinistra ci mostra ancora una volta l’aridità e l’inconsistenza della propria proposta politica. Ma, soprattutto, l’assoluto distacco dalle reali problematiche che attanagliano la Nazione. Nella giornata di ieri è stato depositato presso gli uffici di Palazzo Montecitorio, sede della Camera dei deputati, un testo contenente un unico breve articolo della proposta di legge costituzionale presentata da due deputati del Pd: sostituire il nome “Camera dei deputati” con “Camera delle deputate e dei deputati”
L’assurdo appello progressista del Pd
I due parlamentari delle schiere targate Partito democratico che hanno presentato l’assurda proposta sono Gian Antonio Girelli e Sara Ferrari, i quali hanno così motivato: “Con questa proposta di legge costituzionale si vuole intervenire per aggiornare il nome attualmente vigente “Camera dei deputati”, in “Camera delle deputate e dei deputati”, riconoscendo nella definizione di tale ramo del Parlamento una concreta parità di genere“. I due del Pd hanno inoltre aggiunto come la loro volontà sia quella di “smaschilizzare” la Camera, trasformando il Parlamento italiano in un “pioniere di un vero cambio di paradigma”. Insomma, il solito appello progressista ad un fantomatico superamento di aspetti non inclusivi.
Le assurdità del politicamente corretto
In questi anni le abbiamo viste e sentite di tutte. Dal “cucù” al posto di “Gesù”, alle “arbitra” e ad altre mille scempiaggini passate per necessarie. La retorica del politicamente corretto cade, ogni giorno che passa, nel ridicolo e nell’assurdo, con la sinistra trasformata ormai nel principale baluardo della censura moralista che nel nome di una finta inclusività annulla e distrugge ogni cosa. Un virus, quello dell’ideologia woke, che pervade il pensiero dominante e relega chi parla ancora di “normalità” ai margini della pazzia.
Andrea Grieco