Roma, 23 ago – “Ora processate in Italia la soldatessa Usa che ha ucciso mio figlio”. E’ l’appello, sacrosanto, di Barbara Scandella, madre del 15enne Giovanni Zanier, travolto e ucciso da una militare americana che guidava ubriaca. Il tasso alcolemico nel sangue della 20enne statunitense era pari a 2,09 grammi per litro, ben quattro volte superiore al limite consentito.
“Militari americani qua sempre impuniti, processate la soldatessa Usa in Italia”
“Sappiamo tutti i precedenti che hanno coinvolto militari americani in gravissimi incidenti in Italia – ha detto la madre del ragazzo ucciso, intervista dal Corriere della Sera. “Non ho alcuna fiducia in un processo vero – ha aggiunto – perché la donna che ha ucciso mio figlio è una militare della base Usaf, l’America farà di tutto per proteggerla. La verità è che, in queste zone, (i soldati statunitensi, ndr) fanno quello che vogliono e restano impuniti”.
Impossibile difatti non pensare alla strage di 24 anni fa, quando un aeromobile da combattimento americano, decollato dalla base militare di Aviano, tranciò di netto i cavi della funivia del Cermis. A perdere la vita, in quel caso, furono 20 persone. La scatola nera con i video e le registrazioni di volo dell’aereo Usa non venne mai rinvenuta e i piloti furono immediatamente rimpatriati negli Stati Uniti negandoli così alla giustizia italiana.
“Chiedo alle autorità che neghino l’autorizzazione allo spostamento di giurisdizione negli Usa, anche se so che in quel paese per questi reati le pene sono anche più severe. Ma noi vogliamo seguire il processo e che venga condannata in Italia al massimo della pena“, ha detto la madre di Zanier. E ancora: “Non potrò mai perdonarla (la soldatessa Usa, ndr), tutti, a 20 anni, abbiamo fatto le nostre sciocchezze, ma come si fa a bere così tanto prima di mettersi in auto? Nessuno ci restituirà il nostro Giovanni”.
Agli arresti domiciliari, nella base Usa
Il 15enne investito e ucciso a Porcia, in provincia di Pordenone, stava camminando con alcuni amici. L’allarme è stato ricevuto dalla centrale operativa del 112 intorno alle 2:30. Zanier portava a mano una bici lungo una pista ciclo-pedonale, quando dalla direzione opposta è stato centrato dall’auto della soldatessa statunitense. Stando alle prime ricostruzioni dei carabinieri giunti sul posto, la vettura del militare è giunta a velocità sostenuta e ha sbandato, finendo sulla pista in cui si trovava il 15enne. L’auto ha pure divelto un cartellone stradale, oltrepassando il cordolo che separa la strada dalla pista ciclo-pedonale. La soldatessa Usa si trova ora agli arresti domiciliari nella Base Usaf, dove presta servizio.
Alessandro Della Guglia
1 commento
I militari americani devono andarsene perché non possiamo essere un territorio occupato a vita.
Comunque incidenti come questi possono avvenire fin tanto che non si spiega ai giovani che per l’ alcool a pesanti dosaggi non sono preparati né con il fegato né con il cervello. In Friuli si sa quando e come bere forte. Almeno sino a poco tempo fa.