Roma, 24 feb – La mafia avrebbe ormai individuato nell’emergenza sanitaria una grande opportunità di infiltrazione facilitata dallo «snellimento delle procedure d’affidamento degli appalti e dei servizi pubblici». Il settore più colpito potrebbe diventare proprio quello sanitario. E’ l’allarme lanciato dalla Dia, secondo cui è «oltremodo probabile» che i clan cercheranno di mettere la mani sull’attesa pioggia di finanziamenti per le grandi opere e la riconversione alla tanto decantata green economy.
Allarme Dia: la mafia potrebbe mettere le mani sulla sanità
In pericolo gli imprenditori medio piccoli
E’ pertanto di vitale importanza, segnala la Dia, «intercettare i segnali» con i quali la mafia punterà, «da un lato, a ‘rilevare’ le imprese in difficoltà finanziaria, esercitando il welfare criminale ed avvalendosi dei capitali illecitamente conseguiti mediante i classici traffici illegali. Dall’altro, a drenare le risorse che verranno stanziate per il rilancio del Paese». La Dia parla di «propensione per gli affari che passa attraverso una mimetizzazione attuata mediante il ‘volto pulito’ di imprenditori e liberi professionisti. Attraverso di essi, la mafia si presenta alla pubblica amministrazione adottando una modalità d’azione silente che non desta allarme sociale».
Cristina Gauri