Milano, 4 apr — La Milano di Beppe Sala sempre più accogliente per gli immigrati, sempre più invivibile e insicura per i milanesi e soprattutto per le milanesi. Non passa giorno in cui le cronache meneghine non risultino punteggiate di episodi criminosi che hanno per protagonisti in negativo extracomunitari: stupri, accoltellamenti, rapine, furti, e a farne le spese sono quasi sempre le donne. L’ultimo caso riguarda un cittadino marocchino di 37 anni arrestato ieri con l’accusa di avere stuprato una giovane ragazza per ore, minacciandola di morte, dopo averle teso una trappola.
Marocchino si offre di aiutare una ragazza, ma era una trappola
La violenza si è consumata nella notte tra venerdì e sabato scorso. Le investigazioni sono scattate quando la ragazza, dopo una notte di autentico orrore, è riuscita a liberarsi dalla sua prigionia e contattare così il numero di emergenza 112 nel pomeriggio di sabato. La vittima non conosceva il suo aguzzino, avendolo conosciuto la sera prima fuori da un locale. Stando a quanto riferito alle forze dell’ordine, la ragazza si trovava in difficoltà dopo avere smarrito il proprio cellulare e aver perso di vista la propria comitiva di amici con i quali aveva passato la serata. Lo straniero aveva notato la ragazza e si era offerto di aiutarla: la giovane si era fidata dell’uomo, accettando di seguirlo.
Il rapimento
Le reali intenzioni del marocchino si erano disvelate alcuni istanti dopo: l’extracomunitario l’aveva condotta in un parcheggio sotterraneo non lontano dallo chiccosissimo Bosco Verticale e, dopo aver estratto il collo rotto di una bottiglia, l’aveva minacciata e costretta a subire ripetute violenze sessuali. «Se non la finisci ti sfregio, se lo fai un’altra volta ti ammazzo», continuava a ripeterle a ogni tentativo di fuga. La notte è passata così, tra violenze sessuali, minacce e botte finché al mattino il marocchino non le ha permesso di prendere un mezzo pubblico e tornare a casa. La vittima racconterà in seguito di essere stata obbligata a sniffare cocaina, sempre sotto la minaccia di essere sfregiata o uccisa.
Cristina Gauri