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Mattarella: “Fuga di cervelli sia scelta e non un obbligo”. Ma i giovani trovano solo precariato e sfruttamento

by Andrea Grieco
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fuga di cervelli

Roma 2 giu – In occasione della celebrazione della Repubblica nata il 2 giugno 1946, settantasette anni fa in questo stesso giorno, il Capo dello Stato, Sergio Mattarella, ha deposto la consueta corona d’alloro all’Altare della Patria, dando così il via alla ricorrenza istituzionale con la presenza di tutte le più alte cariche repubblicane. Il Presidente della Repubblica non ha mancato di inviare un video messaggio di saluto a tutti gli italiani residenti all’estero, con particolare riguardo anche verso la “fuga di cervelli” di molti giovani chi si sono trovati in condizione di lasciare il proprio Paese: “Oggi, lavorare all’estero non dovrebbe più rappresentare, per nessuno, una scelta obbligata bensì una opportunità, specialmente per i giovani. È responsabilità, della Repubblica, far sì che si tratti di una libera scelta“.

Dalla fuga di cervelli alla circolazione di talenti

A queste parole Mattarella ha aggiunto: “Si tratta di passare dalla ‘fuga’ dei cervelli, alla circolazione dei talenti; alimentando un circuito, virtuoso, di capacità e di competenze”. Le solite frasi altisonanti e cariche di significato ma che in realtà non rappresentano in alcun modo la volontà mostrata in merito alla questione da parte dei vari governi che si sono susseguiti negli ultimi anni. Il fenomeno dei “cervelli in fuga” provoca all’Italia costi elevatissimi, i quali non sono solamente economici (circa 1% di PIL all’anno, 14 miliardi di euro) ma bensì quelli più importanti in merito al futuro del Paese.

Un Paese senza prospettive

La realtà è quella di un mondo del lavoro nel quale i giovani trovano soltanto precariato e sfruttamento, fatto di continui contratti determinati, stage e apprendistati che non danno neanche la possibilità di pensare ad un futuro stabile. La scuola e l’università svolgono in questo un ruolo fondamentale, in quanto immergono primariamente i giovani in questa logica attraverso istituzioni, come l’alternanza scuola-lavoro, che sono frutti diretti di queste istanze. L’aumento del costo della vita, con la questione dei rincari degli affitti universitari, contribuisce nel fenomeno di “fuga” di molti giovani verso altri lidi. È ora di agire concretamente e in modo strutturale, non di continuare con le frasi cerimoniali.

Andrea Grieco

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3 comments

fabio crociato 2 Giugno 2023 - 7:14

Ma quali cervelli o braccia (pure scollegati!), ovunque stanno facendo fuggire sempre più e sempre più lontano la gioventù dalla propria terra !
Espropriazione della plutocrazia.
Che miopia…

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Germano 2 Giugno 2023 - 9:07

I politici italiani, a partire da questo demagogo parassita, dovrebbero emigrare per sempre. Senza ritorno ! I figli di questo ciarlatano non hanno bisogno di ” fuggire “, perché sono dei privilegiati sostenuti e sistemati da questo verme.

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Kgd 3 Giugno 2023 - 9:54

Frasi fatte… Luoghi comuni… silenzi da fare fischiare le orecchie…. Ovvietà… Sigh…

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