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Milano Centrale come il Bronx: somalo prende a bottigliate una donna di 60 anni

by Cristina Gauri
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stazione centrale somalo bottigliata

Milano, 16 dic – Ennesima aggressione in zona Stazione Centrale a Milano, anche stavolta operata da un extracomunitario. La vittima è una donna di 60 anni, aggredita a bottigliate da un immigrato somalo all’uscita da un locale in via Vittor Pisani. La vicenda è accaduta la notte scorsa, quando la signora, accompagnata da un’amica, aveva finito di cenare presso uno dei tanti ristoranti che si affacciano sulla strada che conduce alla stazione. Le due donne avrebbero incrociato lo straniero che, in evidente stato di alterazione psicofisica, le ha “puntate” dirigendosi verso di loro barcollando, con una bottiglia di birra in mano.

L’aggressione

Le due hanno provato a cambiare strada per evitarlo, ma l’africano le ha seguite; una volta raggiunte, ha preso di mira una delle due e l’ha colpita con una scarica di bottigliate in testa. Vano è stato il tentativo dell’amica di difendere la vittima del somalo: è rimasta ferita a sua volta nella colluttazione. Solo l’intervento di alcuni passanti ha evitato il peggio. I mezzi di soccorso e delle forze dell’ordine sono accorsi tempestivamente sul posto dopo la chiamata. La polizia si è messa subito sulle tracce dell’uomo.

Secondo round

Le due donne, accompagnate al pronto soccorso, se la sono cavata con una grande paura e alcuni giorni di prognosi. L’immigrato, invece, è stato identificato nei pressi della stazione Centrale, nei dintorni di via Sammartini: non pago di avere aggredito le due donne, stava già dando in escandescenze in un altro punto del quartiere, finché qualcuno non ha chiamato gli agenti, che hanno riconosciuto l’uomo per via della descrizione fatta dalle due aggredite, e lo hanno fermato. Si tratta di una persona nota alle forze dell’ordine per diversi precedenti di resistenza a pubblico ufficiale.

Cristina Gauri

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5 comments

Fabio Crociato 16 Dicembre 2019 - 3:05

Sindaco Sala e compagnia danzante, non è un singolo caso! Cominciate a capire perché il fascismo faceva in Africa scuole, strade, ospedali?

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Piero 16 Dicembre 2019 - 4:41

Se questa è la città italiana nella quale si vive meglio, immaginatevi le altre!
Qui, per rimettere le cose a posto, bisognerebbe resuscitare davvero un po’ dello Spirito del ’22.

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Diana 17 Dicembre 2019 - 7:03

Purtroppo i grandi benefattori vennero fatti passare per pazzi assassini dittatori…..guardando adesso le cronache ,col senno di poi avevano capito da dove sarebbe arrivato il male e avrebbero voluto per il bene dell”umanita eradicarlo alla radice. Adesso eccoci qua a parlare di zingari mafiosi di neri che ammazano e violentano di milioni di culattoni che si sono riprodotti fuori controllo ,non avevano avuto intuito quei grandi benefattori ?

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Diana 17 Dicembre 2019 - 7:06

Spero solo che la signorae comunista

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