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Milano inquinata, Sala impone divieti sui riscaldamenti. Ma a Palazzo Marino …

by Fabio Pasini
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Milano, 17 gen – Milano, la Lombardia e, più in generale, il cosiddetto Bacino padano, sono stati interessati in questa prima metà di gennaio da un crescente allarme sulla qualità dell’aria. Le centraline dell’Arpa, l’agenzia regionale apposita, rilevano un preoccupante livello di concentrazione delle polveri sottili. Un problema non da poco per la salute pubblica. Su questo sono tutti d’accordo, meno sul da farsi.

ll blocco dei diesel 

Il capoluogo lombardo, guidato dalla giunta di sinistra di Beppe Sala, ha puntato da subito indice e conseguenti misure restrittive sulle odiate automobili (quelle della gente comune) bloccando i veicoli diesel fino agli Euro 4. Una misura, per nulla innovativa e controversa, che ha diviso la politica, le categorie e i privati cittadini. L’impatto ambientale delle auto, si fa notare da più parti, non è così determinante rispetto al peggioramento delle condizioni dell’aria. Tanto è vero che il provvedimento non ha sortito alcun effetto, anzi.

E i riscaldamenti?

Sono in molti a individuare negli impianti di riscaldamento il fattore che incide maggiormente sulla concentrazione di Pm10. Un dato che non deve essere sfuggito nemmeno al ciarliero ecologista Sala, il quale ha disposto per le abitazioni e gli esercizi commerciali il limite di 19 gradi di temperatura. In molti casi, specie negli ambienti domestici, tale livello è più che sufficiente a non prendersi la bronchite, in tanti altri, soprattutto nelle scuole (gli ospedali fanno storia a sé), rischia di indurre qualche brivido. Questo senza contare che in diversi istituti nelle ultime settimane gli studenti hanno protestato vivacemente perché le aule erano “gelate” a causa di disfunzioni nel riscaldamento.

Ma a Palazzo Marino si gira in “bermuda”

Sia come sia, qualcuno potrebbe sentirsi autorizzato a sforare di 1-2 gradi i limiti imposti dall’amministrazione meneghina per gli ambienti interni. Certamente, a quanto riporta e documenta il quotidiano Libero, c’è chi fa di più e di peggio. E indovinate di chi si tratta? Una mascherina anti-smog in omaggio a chi ha risposto: il Comune di Milano. Già. proprio così. I colleghi del giornale di Vittorio Feltri, armati di termometro digitale, hanno condotto personalmente dei test che non lasciano molti dubbi. A Palazzo Marino, sede del Comune di Milano, precisamente all’interno della sala Brigida (che ospita conferenze stampa), la temperatura raggiungeva i 24 gradi. Un livello termico estivo francamente ingiustificabile, oltre che illecito. Cambiano di poco i risultati delle prove effettuate nella sede della Polizia locale di via Friuli (23 gradi) e nelle stanze dell’anagrafe in via Larga (22).

Predicano bene e si scaldano … meglio

Insomma, siamo alle solite: Sala e compagni predicano bene e razzolano (molto) male. D’altronde è facile fare gli ambientalisti con le macchine e i caloriferi degli altri. Anche perché mentre ai privati, case e uffici, è stata imposta la sostituzione delle vecchie caldaie, negli edifici municipali lavorano ancora impunemente impianti obsoleti.  E poco importa se negli uffici del Comune si potrebbe circolare in bermuda e infradito. Nella Milano di Sala, a prescindere dalla temperatura esterna, si vive sempre una meravigliosa “primavera araba”.

Fabio Pasini

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3 comments

Jos 17 Gennaio 2020 - 8:32

…sarà per le origini estremo nord Italia, ma a temperata d 16° sudo come un orso polare in Africa equatoriale… i compagnucci che si sono bevuti il cervello,
è meglio che si riscaldano con una grappa, almeno, male che gli va, si schiariscono le idee confuse …

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Fabio Crociato 17 Gennaio 2020 - 8:40

Sala il progressista che non sa nemmeno come funziona un impianto di riscaldamento…., si affida agli, ancora sconosciuti (sic), amministratori di condominio che controllano più di 50/100 palazzi a cranio…. Attenzione che la pacchia prima o poi finirà per chi controlla pesantemente gli stabili delle grandi città non solo economicamente, ma piuttosto politicamente… Sveglia! Chiaro?

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SergioM 18 Gennaio 2020 - 2:06

Ho sentito in un programma TV mainstream un coglione dire che le stufe a pellets
NON inquinano !!!! premesso che , uscendo di casa mi pare di abitare vicino a 300 pizzerie …..

I pellets sono prodotti coi pallets esausti ….. quindi con bancali che hanno trasportato di tutto ,
su tali bancali, fatti con legni di merda , sono state trasportate ( con ovvie perdite di prodotto ) ….
sostanze chimiche , vernici , detersivi , medicine …. ed inquinanti vari

i pellets rilasciano nell’ atmosfera …. MERDA !
E i GrulloKattoCom li spacciano per ECOLOGICI ….. Forse li vendono ????? vendono le caldaie ????
Cui Prodest ????

Il metano invece veniva indicato come un pericoloso inquinante …..
tra i combustibili , ad inquinare MENO del metano , vi è SOLO l’ idrogeno …….
Non é tanto la temperatura il problema , ma il SISTEMA usato per il riscaldamento .

Per altro , come “Jos” , anch’ io soffro più il caldo del freddo ……

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