Roma, 9 feb – Si può essere più imbecilli di chi vandalizza targhe e monumenti in ricordo dei martiri italiani? Pensavamo di no, poi sono sbucati gli antifascisti che a Genova hanno deciso di imbrattare una targa in ricordo dei martiri delle Foibe con una Zeta, simbolo utilizzato dai soldati russi nella guerra in Ucraina. Ecco, sfregiare la memoria dei caduti con un richiamo al conflitto in atto in Ucraina è, se vogliamo, ancora più squallido. Perché non si tratta “soltanto” di un gesto vergognoso ad opera di quattro storditi in preda al nostalgismo titino, ma di un atto che collega gli eccidi ai danni degli italiani della Venezia Giulia, dell’Istria e della Dalmazia, con l’idiozia della “denazificazione” propagandata dal Cremlino. Non siamo insomma di fronte a un mero gesto vergognoso, ma a un’incitazione tanto stupida quanto pericolosa.
Come riportato da Genova Today, oltre a vandalizzare con una lettera Z la targa nei giardini di Cavagnaro a Staglieno, gli imbrattatori hanno pure scritto su un vicino muro questa frase: “L’unica giornata del ricordo è il 25 aprile”. Oltretutto non è neppure la prima volta che nel capoluogo ligure si verificano atti ignobili di questo tipo. Una targa dedicata a Norma Cossetto fu sfregiata due volte lo scorso anno, nel quartiere di Oregina.
Le condanne del gesto esecrabile
Genova Tricolore, nel denunciare lo sfregio alla targa ai Martiri delle Foibe, chiede alle istituzioni locali “maggiore attivismo” per il Giorno del Ricordo. “Oltre al rapido restauro della targa imbrattata si rendono dunque necessari una maggiore attenzione e un maggiore attivismo sul tema da parte del Comune di Genova e di tutte le istituzioni locali”, si legge in una nota dell’associazione. “È necessario che le istituzioni comincino a celebrare regolarmente il Giorno del Ricordo, patrocinando e aderendo alle iniziative proposte da comitati e associazioni ma anche con cerimonie ufficiali istituzionali ed eventi culturali. Allo stesso modo è importante curare la toponomastica e i monumenti della città che, tra le sue strade, annovera solamente una breve porzione di marciapiede intitolata alle vittime delle foibe, una piccola stele nello stesso punto e una semplice targa per Norma Cossetto: decisamente troppo poco per una tragedia nazionale così grande e così spesso oltraggiata. Fiduciosi che il Comune di Genova prenderà i dovuti provvedimenti, aspettiamo anche una condanna decisa del gesto ignobile di “Genova Antifascista” da parte della sinistra, dell’ANPI e della CGIL onde sottolineare la distanza che intercorre tra partiti, associazioni e sindacati rispettabili e democratici e i gruppi di estremisti rei di vandalismo e propaganda d’odio”.
Il Comitato 10 Febbraio esprime “viva preoccupazione per le scritte apparse la scorsa notte a Genova su un muro di Passo Vittime delle foibe e sulla relativa targa stradale”. E ancora: “Bisogna isolare chi fomenta gli animi con scritte sconclusionate – afferma Silvano Olmi, presidente nazionale del Comitato 10 Febbraio. “Sono sicuro che la democratica città di Genova si troverà unita la mattina di sabato 11 febbraio nel giusto ricordo di chi venne trucidato nelle foibe e delle migliaia di italiani che furono costretti dai comunisti slavi ad abbandonare le proprie terre d’origine. Invito l’amministrazione comunale a far cancellare le scritte e a ripristinare il decoro del luogo pubblico anche per tutelare l’immagine della città di Genova”.
Netta anche la presa di posizione di Andrea Lombardi, responsabile CulturaIdentità Genova: “Condanniamo l’ennesimo sfregio alla memoria delle vittime delle foibe e dell’esodo da parte di questi “Antifascisti” genovesi, che perseverano da anni in danneggiamenti, aggressioni e apologia di regimi criminali – da staliniani a putiniani – e terroristi, e ci chiediamo se partiti e esponenti di sinistra, l’ANPI e la CGIL condanneranno questo affronto alle sofferenze di tanti italiani – e anche ai valori del 25 aprile stesso, direi, e incoraggiamo autorità e cittadinanza a reagire uniti, pur nella diversità di idee politiche, a questi attacchi alla memoria condivisa della nazione, innanzitutto partecipando numerosi alle prossime commemorazioni del Giorno del Ricordo a cavallo del 10 febbraio prossimo a Genova e in Liguria, e chiedendo ai propri amministratori locali, biblioteche civiche, enti e associazioni di attivarsi in tal senso”.
Alessandro Della Guglia
2 comments
Ci sono due termini che si addicono perfettamente a simili soggetti: Ritardati mentali.
Ora, tralasciando che, quasi sicuramente, si tratterà di esaltati disinibiti da qualche canna di troppo, è probabile che questi cerebrolesi non sappiano che l’Unione Sovietica è caduta da 30 anni e che loro sarebbero i primi a prenderebbero legnate sui denti da chi, oggi, nella Russia conservatrice e putiniana, parla di “”denazificazione”” (ma probabilmente le prenderebbero anche dall’Armata Rossa originale)
A S.: poco ma sicuro !!!!!