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E se la Meloni vincesse la partita dell’immigrazione proprio in Ue?

by Stelio Fergola
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Meloni immigrazione ue

Roma, 9 feb –  Giorgia Meloni potrebbe vincere la partita dell’immigrazione clandestina proprio nel contesto dell’Unione europea? Sia chiaro, quanto si sta ipotizzando, al momento, è più alla stregua di un augurio e di una speranza. Ma potrebbe trovare qualche fondamento concreto. Tanto per cambiare, non certo nell’atteggiamento dell’Ue medesima – la cui propensione immigrazionista sembra irrinunciabile – ma nell’esasperazione ormai radicata di molti Stati membri.

Meloni e la sfida dell’immigrazione

Senza troppi peli sulla lingua, ribadiamo un’ovvietà: finora il premier Meloni la sfida dell”immigrazione clandestina la sta perdendo. Pure in modo abbastanza clamoroso, visti gli sbarchi praticamente indisturbati delle Ong e di vari altri barconi non solo nei porti meridionali, ma ormai in quelli disseminati su tutte le coste italiane. Ripetiamo anche un’altra ovvietà, ovvero quanto sia troppo presto per tirare bilanci definitivi, pur constatando un presente abbastanza disastroso, su un tema nel quale tutti si aspettavano che questo governo avrebbe mostrato i muscoli ben di più che in altri contesti (come quello di una politica estera nel quale, al contrario, ha finora espresso più scaltrezza di quanto si sarebbe potuto immaginare agli esordi). Gli ultimi movimenti politici in corso nel contesto dei “ventisette” Paesi dell’Ue, però, si stanno indirizzando verso una strada che potrebbe sul serio fare il gioco del presidente del Consiglio italiano.

I Paesi Ue sono stufi dei clandestini

Almeno, così sembra dalle ultime dichiarazioni e posizioni ufficiali. La Svezia, forse il Paese più storicamente immigrazionista di tutti, ha da tempo cambiato verso sul tema dell’immigrazione e, dopo le ultime elezioni, ha insistito su un mutamento di rotta. L’Ungheria è sempre stato “in trincea” sull’argomento, beccato e criticato a più riprese dai soliti moralisti ai vertici di Bruxelles. Poi ci sono gli “otto Paesi” (Danimarca, Lituania, Lettonia, Estonia, Slovacchia, Grecia, Malta e Austria) che appena ieri hanno inviato una lettera all Commissione europea nella quale sostenevano quanto l’attuale sistema di accoglienza favorisse, di fatto, gli scafisti e i trafficanti di esseri umani. La Spagna, ufficialmente, parla poco dell’argomento (ma di fatto respinge i clandestini). Poi, ovviamente, c’è il Paese più colpito dalle rotte mediterranee, ovvero Italia. La Polonia, durante il vertice europeo in corso proprio sul tema, è molto netta e parla di “sigillare i confini”. Perfino Germania e Francia sembrano costrette ad utilizzare retoriche meno “accoglienti”. Facendo una somma, una buona metà degli Stati membri Ue sembra, in questo momento, apertamente ostile alla clandestinità. Chiedendo addirittura di bloccarla con recinzioni fisiche. Una tendenza che a Bruxelles potrebbero, stavolta, fare fatica ad ignorare.

Stelio Fergola

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2 comments

Qw mo 9 Febbraio 2023 - 1:42

Quell’abbraccio a zel non mi va giù…

Reply
Clandestini, la solita ambiguità Ue: "Specificità frontiere marittime", ma nessuno stop 10 Febbraio 2023 - 9:13

[…] E se la Meloni vincesse la partita dell’immigrazione proprio in Ue? […]

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