Roma, 11 mag – Colloquio-fiume durato quattro ore per Silvia Romano, la cooperante milanese sequestrata in Kenya nel novembre 2018 e costata allo Stato italiano 4 milioni di euro; la ragazza è stata ascoltata ieri dal pubblico ministero della procura di Roma Sergio Colaiocco e dall’ufficio antiterrorismo dei carabinieri in una caserma dei Ros subito dopo il suo atterraggio a Ciampino, avvenuto ieri pomeriggio verso le 14. La Romano ha dichiarato di «essere serena», di essere stata trattata dai propri sequestratori «con umanità» e ha confermato di essere stata sequestrata da un’organizzazione islamica.
«Nessuno mi ha trattato male»
Silvia Romano, liberata all’alba di sabato in Somalia in una città a circa 30 chilometri da Mogadiscio, era partita per l’Africa in collaborazione con la onlus marchigiana Africa Milele per seguire un progetto destinato all’infanzia. Un commando di sequestratori armati l’aveva rapita a Chakama, un villaggio a 80 chilometri da Malindi, in Kenya. «Durante il sequestro sono stata trattata sempre bene», ha sostenuto la ragazza di fronte al pm titolare del fascicolo per sequestro di persona per finalità di terrorismo. Durante l’audizione la Romano avrebbe riferito di non avere mai visto in viso i suoi sequestratori che «ogni due o tre mesi cambiavamo covo». Il gruppo composto dai terroristi e dalla ragazza rapita avrebbe impiegato circa un mese per arrivare in Somalia, spostandosi su vari mezzi: «Ci siamo mossi in moto, a piedi e con altri mezzi. In questi mesi sono stata trasferita frequentemente e sempre in luoghi abitati e alla presenza degli stessi carcerieri. Mi hanno portato in varie case, mi rinchiudevano nelle stanze ma mai da carcerata. Mi hanno assicurato che non mi avrebbero uccisa e così è stato», queste le dichiarazioni della cooperante. «Se non tenterai di fuggire non ti accadrà niente».
La conversione
Sono finite al centro delle polemiche le dichiarazioni della ragazza, che appena discesa dall’aereo, vestita con abito tradizionale islamico che le copriva il corpo e il capo ha dichiarato, accolta dal premier Conte e dal ministro degli esteri Di Maio, di essersi convertita liberamente alla religione islamica: «È vero, mi sono convertita. Ma è stata una mia libera scelta, non c’è stata nessuna costrizione da parte dei rapitori, che mi hanno trattato sempre con umanità. Non è vero, invece, che sono stata costretta a sposarmi, non ho avuto costrizioni fisiche, né violenze». La cooperante avrebbe confermato di essersi convertita a metà prigionia, «quando ho chiesto di poter leggere il Corano e sono stata accontentata». I sequestratori le avrebbero fornito una copia del testo sacro con traduzione in italiano. La Romano ha dichiarato di non chiamarsi più Silvia ma «Aisha», forse in omaggio ad Aisha bint Abi Bakr, figlia di Abu Bakr, primo califfo dell’Islam, e la più importante delle spose di Maometto. «I miei carcerieri, che erano presenti sempre almeno in tre, mi hanno spiegato le loro ragioni e la loro cultura», ha spiegato.
Una scelta permamente?
La conferma della conversione volontaria della cooperante arrivano da fonti somale, riportate da Adnkronos. Gli inquirenti non escludono che la scelta possa «trattarsi di una situazione psicologica legata al contesto in cui la ragazza ha vissuto in questi 18 mesi, non necessariamente destinata a durare nel tempo. Ci sono stati altri casi in passato».
Cristina Gauri
7 comments
Che tristezza…. Adesso dovremo sorbirci, attraverso i mezzi di propaganda ufficiali pagati con il nostro canone, le comparsate di questa demente che ci spiegherà come ha deciso di aderire, volontariamente, all’idea demenziale islamica. Mi viene il voltastomaco, invece di discutere di una nuova società, dove milioni di connazionali non avranno più un reddito, verremo sommersi da notizie riguardanti questa cretina. L’ennesima farsa utile come distrazione di massa; vedremo, quando le persone non avranno più denaro per fare la spesa, se queste notizie basteranno a lenire i morsi della fame….
Parlate del 5g… Cazzo… non di queste minchiate. Mentre noi stiamo a casa , stanno istallando antenne dappertutto. Primato Nazionale o Primato del c…?
[…] “Ora sono musulmana e mi chiamo Aisha”. Silvia Romano racconta la… […]
Purtroppo questa ragazza è il tipico prodotto della ideologia #liberalprogressista.La sua conversione è fisiologicamente compatibile con la LIQUIDITA’ della personalità del progressista,liquidità teorizzata da grandi pensatori del nostro tempo.
Tra l’altro i genitori son quelli che si vantano di vivere nel quartiere più bello e multietnico di Milano.
Vi siete meravigliati troppo della sig.Romano,io per nulla affatto…anzi,conoscendo i miei polli ho trovato estremamente prevedibile il suo comportamento.
dal sito maurizioblondet.it; titolo; “Silenzio, è specie protetta”
In questa foto c’è una parte dei 148 studenti cristiani uccisi dai terroristi legati ad “Al Shabaab”, durante il giovedì Santo, in un college in Kenya. Lo stesso gruppo “Al Shabaab” a cui il governo italiano ha appena dato 4 milioni di euro.
https://twitter.com/aamaurelius/status/1259508570871267330
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Aicha, Aicha, écoute-moi …
Aicha, Aicha, vattinn’ a cagà
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[…] breve, l’ex giornalista del Tg5 sembra dare adito alle ipotesi che vedono la Romano vittima di una sorta di lavaggio del cervello da parte degli estremisti islamici che l’hanno trattenuta per due […]