Roma, 6 mag – Omicidio Cerciello: condanna all’ergastolo in primo grado per i due americani Finnegan Lee Elder e Gabriel Natale Hjorth. I due giovani il 26 luglio del 2019 hanno ucciso il vicebrigadiere dei carabinieri Mario Cerciello Rega con undici coltellate e ferito il collega Andrea Varriale. La procura di Roma aveva chiesto l’ergastolo. La decisione di infliggere la pena di concorso in omicidio arriva dalla prima corte d’assise di Roma dopo una camera di consiglio di 13 ore. La vedova del vicebrigadiere Rosa Maria Esilio è scoppiata in lacrime al momento della lettura del dispositivo: “E’ stato un lungo e doloroso processo. Questo non mi riporterà Mario. Non lo riporterà in vita, non ci ridarà la nostra vita insieme“.
Omicidio Cerciello: ergastolo per i due americani e un milione di euro a titolo di provvisionale immediatamente esecutiva
Secondo il dispositivo, inoltre i due ragazzi devono corrispondere un milione di euro circa a titolo di provvisionale immediatamente esecutiva in favore delle parti civili e dovranno scontare due mesi di isolamento diurno, uno in più di quanto era stato sollecitato dalla procura. “Non possiamo che ringraziare il complicato lavoro dei giudici, degli avvocati e di tutte le persone che sono state al fianco di Mario che conoscevano, perché era figlio e carabiniere di tutti. Ringrazio tutte le persone che hanno creduto nel suo essere un marito e un uomo meraviglioso e un servitore dello Stato che merita soltanto rispetto e onore”, commenta la vedova di Cerciello Rega.
I fatti della notte tra il 25 e il 26 luglio 2019
Questi i fatti. Nella notte tra il 25 e il 26 luglio 2019 il vicebrigadiere Cerciello Rega era impegnato con il collega Varriale in un’operazione partita con il furto di uno zaino. A denunciare il furto era stato Sergio Brugiatelli, che aveva fatto da intermediario tra i due giovani americani e un pusher per l’acquisto di droga. Elder e Hjorth a Trastevere cercavano cocaina, avevano ricevuto invece tachipirina. I due giovani avevano quindi rubato lo zaino chiedendo per la restituzione sia la droga sia i soldi pagati. Brugiatelli aveva avvisato i carabinieri, e all’appuntamento concordato si erano quindi presentati Cerciello Rega e Varriale, che avevano tentato di bloccare i due americani. È stato a quel punto che è spuntato il coltello, e che Elder ha colpito il vicebrigadiere a morte con undici fendenti nell’arco di meno di 30 secondi. Poi la fuga verso l’hotel Meridien di via Cesi, dove i due americani alloggiavano e dove sono stati rintracciati e arrestati.
La difesa sosteneva che i due americani hanno aggredito Cerciello e Varriale, in abiti civili, senza sapere che fossero carabinieri. Al contrario li hanno scambiati per uomini mandati da Brugiatelli. Non è stato comunque ricostruire la dinamica della vicenda e in pasto all’attenzione mediatica sono finite anche le immagini di Natale Hjorth bendato in caserma dopo l’arresto, e anche le accuse di omissioni a Varriale, finito sotto indagine della procura militare per non aver portato con sé la pistola d’ordinanza. Il carabiniere era convinto che si sarebbe trattato di “una cosa da poco”, che non sarebbe servita l’arma da fuoco.
La difesa: “Sentenza una vergogna per l’Italia. Faremo appello”
“Questa sentenza rappresenta una vergogna per l’Italia con dei giudici che non vogliono vedere quello che è emerso durante le indagini e il processo. Non ho mai visto una cosa così indegna. Faremo appello“, ha detto l’avvocato Renato Borzone, difensore di Lee Elder. “E’ una sentenza ingiusta, errata e incomprensibile, che non potrà in alcun modo reggere ad un appello“, gli fa eco l’avvocato Francesco Petrelli che con il collega Fabio Alonzi ha difeso Natale Hjorth.
Ludovica Colli
7 comments
c’è un Giudice a Berlino…
da come è raccontata la storia si sente puzza di bruciato….mai visto uno spacciatore que chiede aiuto ai carabinieri per ricuperare quello che gli hanno rubato……?????
Se è un confidente, può essere.
“Sentenza una vergogna per l’Italia. Faremo appello”
VERO:
E’ UNA VERGOGNA….
DOVEVANO DARE L’ERGASTOLO OSTATIVO.
e se i giudici hanno un minimo di sangue nelle vene,spero che al processo di appello venga dato quello,
e magari raddoppiato il risarcimento.
Non mi pare che le responsabilità dei due fossero le medesime…
@fabio crociato:
beh,immagino che sia la solita condanna all’italiana:
“sparano” la “PUNIZIONE SEVERISSIMA” in primo grado su tutti i media…
(per dare l’impressione al popolo bove
che ai piani alti a qualcuno freghi qualcosa,
del sangue della gente….
Fosse pure quello di un servitore dello stato,come in questo caso)
e poi quando si sono calmate le acque e l’attenzione è diretta ad altre cose,
arriva la vera condanna in secondo grado,che se va bene sarà la metà di questa
o anche meno….
TUTTO, pur di spendere il meno possibile in carceri e detenzione:
così c’è più da magnare per loro.
se almeno SCOPPIASSERO una buona volta…
loro e la loro pancia piena di vermi perennemente affamati.
perchè la più schifosa delle verità di questo paese….
E’ CHE ALLO STATO NON GLIENE FREGA UNA EMERITA MAZZA,dei suoi cittadini o della giustizia:
vuole solo guadagnare il più possibile sfruttando il bestiame al minor costo possibile.
si vede da TANTE cose….
e la gestione della giustizia è la più schifosa ed eclatante,ma non è la sola.
Su ciò che accadrà in secondo grado penso proprio che tu abbia ragione, altrimenti avviene il contrario.
“Clementi” in I° e batosta in II°. Hanno voglia poi gli avvocati cassazionisti a riprendere solo sulla procedura e non sul merito.
Viceversa, purtroppo dietro alla “Giustizia” gira un business da capogiro. non hai idea di quanti ci mangiano sopra. Risali allo scandalo delle carceri d’oro, pensa a cosa fa per aiutare ogni parente serio di un carcerato, a cosa si muove intorno alla gestione di un detenuto (personale militare e civile), ecc. Dalla costruzione di un carcere sino al controllo post scarcerazione dei soggetti. E tutto ciò ha fatto pure pensare davvero male riguardo al crimine lasciato andare…