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Parla il filosofo Emanuele Franz: “Io aggredito perché critico Speranza”

by Eugenio Palazzini
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emanuele franz, filosofo

Roma, 15 giu – “Aggredito fisicamente perché nei miei libri ho osato criticare la gestione dell’emergenza di Speranza e del governo”. Emanuele Franz, 39 anni, è un filosofo friulano con all’attivo una ventina di libri e chi lo conosce sa bene quanto sia pacato ed equilibrato. Aggettivi che, si badi, non fanno rima con accomodante ed equilibrista. C’è chi non riesce a digerire proprio questo suo essere fuori dal coro. In particolare qualcuno pare che non abbia affatto gradito l’ultima fatica di Franz: “Io Nego. Pensieri di un filosofo davanti al Covid”. Con tutta probabilità senza neppure averla letta. Quel titolo, soltanto quello, suona forse come impronunciabile per qualche indefesso pretoriano delle verità rivelate.

Emanuele Franz: “Vi spiego come e perché mi hanno aggredito”

“L’altra sera un uomo mi ha intimato di andarmene dalla pizzeria del mio paese (Moggio Udinese, ndr), ‘tu e il tuo libro di merda’. Io gli ho detto che non me ne sarei andato, visto che ero lì a mangiare una pizza in tutta tranquillità. Allora mi ha ha messo le mani al collo stringendo forte, fino quasi a togliermi il respiro”. Al Primato Nazionale Franz parla a cuore aperto, dopo aver denunciato l’aggressione. “Sono corso dalla guardia medica, che ha riscontrato ecchimosi da strangolamento. L’indomani al Pronto Soccorso hanno confermato la violenza subita. E’ tutto nero su bianco”.

L’episodio secondo Franz è stato innescato da un clima di intolleranza nei suoi confronti piuttosto diffuso. “E’ un accanimento ideologico. Ad aprile qualcuno ha preso una mia foto con il libro ‘Io Nego’ e l’ha esposta in una bacheca a vetro vicino al municipio. Accanto alla foto compariva la scritta: ‘Vergogna’”. A quel punto Franz ha contattato il sindaco, chiedendogli di prendere quantomeno una posizione di disapprovazione nei confronti di quel gesto. “Ma lui ha risposto di non poter intervenire, perché non può controllare tutto quello che accade in paese”. Il filosofo friulano denuncia però anche altri attacchi. “Spesso mi insultano via social, una ragazza ha scritto che sono libero di negare e anche di darmi fuoco a casa mia. Il tutto perché critico il governo”.

I libri di un filosofo “scorretto”

Gli scritti di Franz possono non piacere, possono infastidire, possono pure generare uno scontro intellettuale. E in fondo, a prescindere dal nostro personalissimo giudizio al riguardo, è proprio questo fuoco del contrasto che dovrebbe generare la filosofia. Come in un triangolo scaleno alla ricerca mai interrotta di un punto di raccordo tra tesi, antitesi e sintesi. Senza mai abdicare alla libertà di pensare, più che del pensiero in sé. Un paio di anni fa scrivemmo su questo giornale una breve recensione di un libro di Franz. Era un testo cristallino che ci aiutò a ricordare un semplice concetto, che troppo spesso releghiamo nel dimenticatoio: la libertà non va mai intesa in senso deterministico, dunque non come mero libero arbitrio dell’individuo e neppure come servo arbitrio invocato da Lutero. L’uomo se è vir può scegliere, ma la sua sarà sempre una scelta originaria. Perché una monade può farsi cosmo soltanto se non dimentica le proprie radici, unici rami a cui è lecito afferrarsi senza rischiare la caduta nel baratro. Per essere realmente baroni rampanti, senza illudersi, senza barare.

Qualcuno probabilmente odia proprio il concetto di libertà espresso da Franz. “Motivazioni ideologiche. Non importa se mi attaccano verbalmente, sono abituato a tenere botta. Può anche esserci un pazzo esaltato che perde il controllo, ma quando c’è la connivenza di un’amministrazione il tutto si trasforma in un atto politico. Possibile che nel 2021 chi scrive libri debba subire questo trattamento?”. Purtroppo è possibile, soprattutto se si scrivono pagine non gradite al monopensiero dominante.

Eugenio Palazzini

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Roma, osa criticare Roberto Speranza: "covidiota" tenta di strangolare il filosofo Emanuele Franz - Rassegne Italia 15 Giugno 2021 - 1:16

[…] Continua a leggere su Il Primato Nazionale Segui le nostre rassegne su TELEGRAM e su TWITTER Precedente […]

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Lisandro Lopez 15 Giugno 2021 - 2:48

Capisco e immagino il signore , ben descritto nell ottimo articolo, Ormai che dire è il modus operandi degli squadristi digitali , ormai è una prassi attuativa consolidata e reiterata con variabili e variabti locali .
Che dire , i balordi e bastardi trogloditi analfabeti webeti agiscono cosi , aizzati magari dai trolls a cottimo dei soliti giornaletti della sinistra on line……sappiamo di chi si parla

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fabio crociato 16 Giugno 2021 - 12:14

In Friuli ho trovato sempre molta apertura, a parte gli uomini pubblici di sistema. Dx o sx ascoltano interessati tutti, salvo chi non regge l’ alcol o beve male. Lo scrittore Franz segnala che antecedentemente l’ hanno messo alla berlina in comune. Il sindaco deve andare a farsi fottere perché era lì che doveva fermare e non lo ha fatto! W il Friuli e la Carnia “falsa povera”.

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Superdog 16 Giugno 2021 - 12:38

Se anche ci fosse stata l aggressione, la ragione non è assolutamente politica, il filosofannullone è ben conosciuto in paese come pure il presunto aggressore, un semianalfabeta del posto. Tutto questo per cosa? Semplice marketing? Il RDC non gli basta? Chiedetegli ste cose, se avesse veramente paura e dolore, perché gaio e felice passeggia per il paese, fa la spesa e tutto il resto? Ah nemmeno si vedono i segni pagliaccio

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