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“Parte della memoria nazionale”: vietato usare l’immagine del David di Michelangelo senza permesso

by Michele Iozzino
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David

Roma, 16 mag – Il David di Michelangelo non è merce da svendere, ma è parte integrante dell’immaginario collettivo della nostra Nazione. Questo è quanto sancisce una sentenza del Tribunale di Firenze che ha condannato una casa editrice per aver indebitamente usato l’immagine della celebra scultura.

Il David di Michelangelo e il diritto all’immagine dei beni culturali

Quella del Tribunale di Firenze è una decisione a suo modo storica. Infatti, con essa viene riconosciuta l’esistenza del diritto all’immagine dei beni culturali. Una sentenza che si inserisce nel solca di un’altra ordinanza cautelare risalente al 2017, quando sempre il Tribunale del capoluogo toscano aveva accordato la tutela all’immagine del David di Michelangelo inibendone l’uso illecito a fini commerciali. Questa volta oggetto del contendere è stato l’uso da parte di una casa editrice dell’immagine del David come copertina di una propria rivista senza alcuna concessione o pagamento di alcun canone per l’utilizzo, immagine peraltro che era stata alterata in quanto vi era stata sovrapposta quella di un modello.

La sentenza del Tribunale di Firenze

I giudici di primo grado hanno accolto la tesi dell’Avvocatura di Stato di Firenze, affermando che “l’immagine dei beni culturali è espressione dell’identità culturale della nazione e della sua memoria storica da tutelare ai sensi dell’articolo 9 della Costituzione”. Articolo che recita testualmente: “La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione”. I giudici hanno riconosciuto così “il diritto all’identità collettiva dei cittadini che si riconoscono come appartenenti alla medesima nazione anche in virtù del patrimonio artistico e culturale che è parte della memoria della comunità nazionale”. Insomma, un’importante presa d’atto del valore collettivo di un’opera d’arte come il David. Inoltre, la contraffazione dell’immagine è stata ritenuta contraria ad un altro dettato costituzionale, ovvero l’articolo 2 che garantisce “il diritto alla identità personale, inteso come diritto a non veder alterato e travisato il proprio patrimonio intellettuale, politico, sociale, religioso, ideologico e professionale”. Infatti, la riproduzione non autorizzata “ha determinato un danno di carattere patrimoniale, legato al mancato pagamento del canone per l’uso del bene (e calcolato in 20.000 euro così come da tariffario del museo), ma soprattutto un danno di natura non patrimoniale, quantificato in 30.000 euro”, e in particolar modo “ha insidiosamente e maliziosamente accostato l’immagine del David a quella di un modello, così svilendo, offuscando, mortificando, umiliando l’alto valore simbolico ed identitario dell’opera d’arte e asservendo la stessa a finalità pubblicitarie e di promozione editoriale”.

Le parole del ministro Sangiuliano

Sulla questione è intervenuto anche il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, il quale ha dichiarato: “Apprezzo la sentenza del Tribunale di Firenze sul David di Michelangelo, che riconosce il principio di un diritto all’immagine per i beni culturali. In generale, senza entrare nei dettagli del dispositivo che non conosco, si deve affermare che l’utilizzo a fini commerciali per i beni culturali va pagato mentre deve essere gratuito per le immagini a fini didattici e di studio. Conforta che i giudici la pensino come il ministero della Cultura”.

Michele Iozzino

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1 commento

MASS 16 Maggio 2023 - 4:55

E’ tutta e solo questione di soldi, come al solito. Se un privato vuole usare l’immagine di un “bene culturale” italiano a scopo promozionale deve pagare il “pizzo” allo Stato; invece lo Stato medesimo è libero di scomporre, di pasticciare, di sconciare a suo piacere ogni sorta d’immagini di opere d’arte, vedi il caso della Venere di Botticelli. Per non parlare, poi, della tutela della cosiddetta “identità collettiva” italiana, una vera, pretestuosa buffonata da parte degli stessi che continuano a riempirci d’immigrati clandestini di varia etnia e provenienza… Dove sarebbe, qui, la salvaguardia dell’identità nazionale? Vale per le statue, ma non per le persone???

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