Pesaro, 28 lug – La drammatica vicenda di Norma Cossetto è una ferita ancora aperta, una di quelle storie con cui una certa parte politica non riesce a fare i conti. Non è bastata nemmeno la medaglia d’oro al merito civile conferitele post mortem nel 2005 dall’allora Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi. Tuttora c’è chi cerca di svilire e minimizzare il ricordo della giovane studentessa istriana massacrata, stuprata e gettata ancora viva in una foiba da partigiani titini. È successo anche a Pesaro, dove la maggioranza, guidata dal Pd di Matteo Ricci, ha votato contro una mozione per l’intitolazione di una via a Norma Cossetto. Mozione che era stata presentata dal consigliere di Fratelli d’Italia Daniele Malandrino.
“Antifascista sempre”. Le folli dichiarazioni di Camilla Murgia
Regina di questo squallido teatrino contro la memoria di Norma Cossetto è stata Camilla Murgia, consigliera di “Una città in Comune”, lista legata ad ambienti di estrema sinistra. Se la maggior parte dei consiglieri si sono trincerati dietro tecnicismi e questioni di metodo per giustificare il proprio voto contrario, la Murgia è andata oltre. Per quest’ultima, la mozione sarebbe un “tentativo di riscrivere continuamente la storia” frutto della “presunzione un po’ arrogante di pensare che partigiani e fascisti fossero alla fine due facce della stessa medaglia”. Una vera e propria distorsione ideologica che vorrebbe creare morti di serie A e di serie B, e che tenta di immobilizzare il dibattito storiografico in divisioni ormai superate.
Il discorso delirante della Murgia – che assicura essere quello dell’Anpi provinciale, eletto ad oracolo indubitabile – non finisce qui. Infatti, mette in dubbio la stessa veridicità storica del caso di Norma Cossetto, tirando fuori il solito argomento sull’oralità con cui la vicenda è stata tramandata. Argomento che non solo è stato smentito più volte, ma è anche fortemente capzioso.
Così a Pesaro la sinistra boccia la via intitolata a Norma Cossetto
L’apice viene raggiunto con l’immancabile appello ai valori della Resistenza e all’antifascismo. La Murgia arriva a sostenere che “il nostro paese si basa sui valori della Resistenza che oggi di fronte a questa mozione mi sembrano davvero essere messi in discussione”, per poi giustificare il proprio voto contrario “per il mio essere antifascista sempre”. Affermazioni che dimostrano come, dietro ad una certa retorica, si nasconda nient’altro che il più basso e indiscriminato odio politico.
Michele Iozzino
3 comments
con sangue istriano nelle vene per via diretta, mi da molto più fastidio sentire di questi dinieghi da parte della feccia rossa piuttosto di un relativo “oblio” dei fatti.
è come quando sento qualche sciagurato chiamare “porec” la nostra Parenzo dove è stato in vacanza.
sarebbe meglio fosse stato a casa direttamente, anche perchè “cicio no xe fato par barca” !
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