Palermo, 28 mar — Aveva messo a disposizione la sua seconda casa per ospitare profughi dall’Ucraina, e le avevano fatto sapere che sarebbero arrivati due non meglio specificati studenti da Kiev: ma ci ha ripensato quando ha scoperto che i profughi ucraini erano in realtà due nigeriani residenti nella capitale per motivi di studio.

Vuole accogliere profughi ucraini, le arrivano due nigeriani

A raccontare la storia al Corriere è suor Giovanna Alonzo, che ha accolto Michael e Meshack — questi i nome dei due immigrati — a Palermo. «Mi ha detto che non voleva ospitava due africani. Due profughi bianchi andavano bene, neri no», spiega. «Quando sono arrivati, dopo cinque giorni di viaggio, utilizzando autobus, spesso camminando a piedi, erano esausti. Sono crollati sulla sedia e hanno dormito per ore». Poi la doccia fredda: la signora che aveva promesso di offrire un tetto ha fatto dietrofront dopo aver scoperto la provenienza dei due: «Mi ha detto che non voleva ospitare due africani». Ora i due alloggiano temporaneamente nella «Casa della Regina di Pace» a Casteldaccia, dove la religiosa ospita e accudisce ragazze e donne africane tolte dalla strada. «Sto cercando di trovargli un alloggio a Palermo, ma finora niente. E mi sto battendo per farli iscrivere all’Università».

Vogliono frequentare l’università

I due, al secondo anno d’università, sono stati messi in fuga dalle bombe di Putin. Il primo, Michael, studia economia, e «per lui non ci sono problemi a frequentare i corsi anche in Italia». Ma Meshack «invece fa Medicina, ha già dato 12 materie, ma qui a Palermo c’è il numero chiuso. Potrebbe fare scienze infermieristiche, ma lui è determinato, vuole fare il chirurgo». E poi chiede una deroga all’ateneo: «Credo che non sia un problema aggiungere uno studente in più». Suor Anna fa sapere di averli già iscritti a un corso di italiano, e che  lunedì mattina li accompagnerà alla segreteria dell’Università.

Cristina Gauri

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Classe 1977, nata nella città dei Mille e cresciuta ai piedi della Val Brembana, dell’identità orobica ha preso il meglio e il peggio. Ex musicista elettronica, ha passato metà della sua vita a fare cazzate negli ambienti malsani delle sottoculture, vera scuola di vita da cui è uscita con la consapevolezza che guarire dall’egemonia culturale della sinistra, soprattutto in ambito giovanile, è un dovere morale, e non cessa mai di ricordarlo quando scrive. Ha fatto uscire due dischi cacofonici e prima di diventare giornalista pubblicista è stata social media manager in tempi assai «pionieri» per un noto quotidiano sabaudo. Scrive di tutto quello che la fa arrabbiare, compresi i tic e le idiozie della sua stessa area politica.

5 Commenti

  1. Un corso d’ italiano rapido e via alla Università? Mandiamoci subito i ns. figli dopo le medie inferiori, risparmiando un sacco di soldi e con risultati comparati da valutarsi, eh? Oggi poi che si credono tutti geni…

  2. beh,è un suo diritto scegliersi chi si sente di ospitare in casa,no?
    sa benissimo che per un africano stare in ucraina o restare a tempo indefinito in italia cambia poco,
    sa benissimo che sarebbero rimasti sul gobbo a lei per chi sa quanti anni (mentre un ucraino di nascita quasi sicuramente rientrerà nel suo paese,appena avrà una possibilità di tornare)
    sa benissimo che tolti i primissimi mesi di assistenza…
    NON arriverà nessun aiuto da parte dello stato (se mai arriverà)
    e sa benissimo come
    gli immigrati africani trattano gli appartamenti dove vengono alloggiati…
    che in nove casi su dieci rimangono danneggiati o degradati tanto da dover essere riattati…o perfino ristrutturati,
    dopo che se ne sono andati:

    nei fatti,NON è razzismo,
    E’ ESPERIENZA.

  3. Ottima decisione quella della Signora, con la S maiuscola. Ma è proprio così possibile che siano le nostre stesse istituzioni a prendersi gioco di noi ? Ho detto “prendersi gioco” ma sarebbe stato più esatto dire a prenderci per il xxxx . Brava Signora, complimenti.

  4. Non comprendo tutte le reazioni indignate che leggo nel web ; fino a prova contraria ognuno è libero di ospitare chi vuole in casa propria. L’ambiguità ,semmai ,è stata quella di coloro che avevano proposto alla signora due profughi provenienti dall’Ucraina, guardandosi bene dal rivelare il fatto che fossero nigeriani(almeno fino al fatto compiuto…). E dire che il sospetto sarebbe dovuto venire dal fatto che i due erano stati presentati genericamente come “studenti universitari” (in Ucraina tutti gli abitanti dai 18 ai 60 anni, devono rimanere in patria a combattere). In ultima analisi ,comunque, i profughi ucraini non hanno altra patria, mentre i due africani, se effettivamente erano lì solo per motivi di studio(e si trovavano davvero in Ucraina… )un posto dove andare l’avrebbero avuto(la Nigeria).
    La gogna contro la signora di Palermo, avrà come solo effetto quello di far mettere in guardia tante persone, con la conseguenza di avere meno gente che offrirà alloggi per i profughi …

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