Livorno, 2 feb – Mascherine chirurgiche imbottite di droga. Adottando questo stratagemma due pusher tunisini erano liberi di circolare – e spacciare – indisturbati senza la necessità di occultare le sostanze stupefacenti in nascondigli impervi o in parti del corpo decisamente più «scomode». Le fastidiose misure di contenimento del coronavirus che prevedono di indossare i dispositivi di protezione individuale anche all’aperto erano così diventate, per i due immigrati residenti a Livorno, un modo per condurre i propri affari più agevolmente. Lo riporta L’Arno.
Le mascherine imbottite di droga facilitavano i due pusher
I due si sentivano così «protetti» – e in questo caso non stiamo parlando del Sars-CoV-2 – dal sistema da loro architettato da non accorgersi che, nel frattempo, un abitante della zona li aveva scoperti e segnalati alle forze dell’ordine. Una volta scattato il controllo, gli uomini della Guardia di Finanza si sono ben presto resi conto delle mascherine imbottite di droga. Per i due tunisini di 20 e 22 anni sono scattate le manette per detenzione a fini di spaccio di sostanze stupefacenti.
La perquisizione
A segnalare i due spacciatori è stato un residente, l’inquilino di un condominio situato nel centro di Livorno, evidentemente esasperato dalla situazione di degrado diffusa nel quartiere. Quando è scattato il blitz della Gdf i due giovani nascondevano hashish e marijuana nei propri dispositivi di protezione individuale. Il controllo delle mascherine, trovate poi riempite di droga, è scattato perché uno dei ragazzi si rifiutava di rispondere alle domande dei baschi verdi. Con l’aiuto dei cani antidroga i finanzieri hanno trovato, nascoste all’interno della mascherina chirurgica, alcune palline di hashish. Queste erano già avvolte nell’involucro di cellophane e pronte per essere immesse sul mercato.
Da lì le Fiamme gialle hanno proceduto con la perquisizione dell’abitazione dei due che ha portato al sequestro di 55 grammi di hashish e 9 grammi di cocaina purissima, già suddivisa in piccole parti e pronta per lo spaccio. Sequestrati anche 800 euro in contanti.
Cristina Gauri