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Afghanistan, serie di attentati. L’ombra dell’Isis in una terra già martoriata

by Giacomo Morini
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Afghanistan, Isis

Roma, 2 feb – Stamani una serie di attacchi terroristici, quattro nella sola Kabul, ha colpito diversi obiettivi militari e civili in Afghanistan, con un bilancio di almeno tre morti e sette feriti. Un evento che rientra in una più preoccupante statistica sull’Afghanistan che vede i decessi dovuti agli attentati aumentare del 17% negli ultimi tre mesi del 2020. Sulla strage, non ancora rivendicata da un gruppo in particolare, sta già indagando la polizia di Kabul, la quale non esclude la responsabilità dello Stato Islamico. L’Isis pare infatti tutt’altro che scomparso dall’Afghanistan, avrebbe anzi rivendicato la maggior parte dei recenti attentati terroristici nel Paese centro-asiatico. Da parte sua, il portavoce dei talebani, Zabihullah Mujahid, ha smentito il coinvolgimento della sua organizzazione negli eventi, questo nonostante i sospetti dell’OTAN, invece convinta del loro coinvolgimento.

Le esplosioni a Kabul

Secondo la polizia di Kabul, le esplosioni sarebbero state quattro. La prima è avvenuta in pieno centro. I responsabili avrebbero attaccato una bomba adesiva a un veicolo militare. Una volta esplosa, due dei militari a bordo sono rimasti feriti. La seconda, invece, è avvenuta nella parte settentrionale della città. Questa ha causato due morti e due feriti colpendo il SUV di Mohammad Atef, un religioso musulmano che si era opposto all’estremismo islamico e omonimo di un importante leader di al-Qaida.
La terza nella parte centro-meridionale della capitale ha provocato un solo ferito. Quest’ultima ha coinvolto un veicolo della polizia anti-narcotici di Kabul. La quarta, infine, ha ucciso un militare, ferendo altre 2 persone.

La tattica dei terroristi in Afghanistan

L’attacco, pianificato ed eseguito con esplosivi improvvisati, segna un cambio di tattica dei gruppi eversivi afgani. Questi stanno utilizzando sempre più bombe adesive, le quali si possono facilmente posizionare sui veicoli in poco tempo. Un colpo avvenuto il 25 gennaio ha coinvolto un veicolo dell’ambasciata italiana a Kabul, dove viaggiavano due afgani rimasti lievemente feriti. Un cambiamento importante che accompagna la sempre maggiore smobilitazione delle forze armate americane, e che rischia di compromettere anche i militari italiani presenti sul territorio.

L’Afghanistan si delinea quindi come una terra ancora lontana dalla quiete, con attentati che spesso avvengono nelle ore di punta mettendo in pericolo le vite di migliaia di cittadini della nazione centro-asiatica. Questa serie di esplosioni a Kabul fa inoltre da sfondo a una più ampia di attacchi e omicidi avvenuti in tutto il Paese nelle giornate di oggi e ieri. Intanto, la morte di Mohammad Atef, presidente dell’associazione religiosa di volontariato Jamiat-e-Eslah, toglie al popolo afgano un rappresentante di un Islam lontano dal delirio terrorista che ormai tiene in ostaggio la nazione da decenni.

Giacomo Morini

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