Roma, 5 apr — Ancora furbetti del reddito di cittadinanza scovati, questa volta, tra immigrati di varia provenienza: residenti in Basilicata, nessuno di loro aveva diritto di percepire il sussidio di casa 5stelle. L’ammontare della somma indebitamente sottratta allo stato è di ben 130mila euro.
Per la gioia del presidente dell’Inps Tridico, che in un momento di spaventosa crisi per milioni di italiani, ritiene opportuno ampliare la platea di aventi diritto al reddito di cittadinanza abbassando il requisito di residenza per gli immigrati in Italia da meno di dieci anni.
Immigrati percepivano il reddito di cittadinanza senza averne titolo
A scoprire i furbetti sono stati i carabinieri di Melfi, in provincia di Potenza, che hanno proceduto nei confronti di un 21enne, di origini nigeriane, quattro donne di origini romene, di cui una 28enne, due 33enni e una 51enne, una 30enne, di origini albanese, e una 33enne, di origini marocchine. Producendo false attestazioni relativamente al periodo di permanenza su suolo italiano sono riusciti a percepire, senza averne titolo, la somma complessiva di oltre 94 mila euro.
Anche le misure cautelari vanno forte tra i furbetti
Nel corso dell’indagine condotta dai militari dell’Arma è emersa anche la situazione di un 48enne del luogo che, pur essendo sottoposto a misura cautelare, ha presentato la relativa istanza all’Inps riuscendo a incassare la cifra oltre 4 mila euro prima di essere scoperto. A Satriano di Lucania i carabinieri hanno intercettato un 30enne, anch’egli sottoposto a misura cautelare, che dal mese di gennaio beneficiava del sussidio mensile. Stesso discorso per un 34enne di Venosa che, omettendo la condanna d’interdizione perpetua dai pubblici uffici, con sentenza divenuta irrevocabile nel febbraio 2020 aveva incassato 5mila euro del reddito di cittadinanza da marzo 2020 a gennaio 2021.
Dulcis in fundo, a Lauria i militari, assieme a personale del Nucleo Ispettorato del Lavoro di Potenza, hanno proceduto nei confronti di alcuni immigrati di origini nigeriane. Si tratta di un 21enne, una 23enne, una 26enne, una 29enne, una 32enne, e una 47enne, quest’ultima di origini pakistane. Gli stranieri, tutti richiedenti asilo politico e ospiti di una struttura del luogo da circa 2 anni, hanno presentato domanda di sussidio corredata da false attestazioni, relativamente al periodo di permanenza sul territorio nazionale. Hanno percepito indebitamente la somma complessiva di 25 mila euro.
Cristina Gauri