Repubblica bacchetta i no vax “ignoranti” ma riempie il post di sfondoni d’ortografia
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Roma, 25 mag — Uomo, tra i 35 e i 49 anni, provinciale, poco istruito e in buona salute: l’identikit del nemico pubblico numero uno della sinistra: l’individuo-tipo da riprogrammare secondo i dettami del pensiero unico — guarda caso — coincide con quello dell’italiano vaccino-scettico medio tratteggiato ieri da Repubblica.
Ormai l’intento è chiaro: mentre da un lato si propagano le dichiarazioni di politici, scienziati e finanche del Comitato di bioetica sulla necessità di imporre l’obbligo vaccinale per i più recalcitranti («altrimenti non raggiungeremo l’immunità di gregge»), dall’altro l’imperativo è quello di profilare i renitenti, isolarli ed esporli alla pubblica gogna.
Repubblica ha eseguito il suo compitino di buon grado, postando l’articolo su Facebook e corredandolo di didascalia esplicativa. «Escludendo coloro che non possono immunizzarsi per motivi di salute, il profilo dello scettico italiano è il seguente: è uomo, ha un età compresa tra i 35 e i 49 anni, è disoccupato; ha un livello educativo mediamente basso; ha una salute molto buona e vive in aeree rurali. Ma sopratutto si informa perlopiù tramite social media».
Peccato che, parlando di «istruzione molto bassa», nessuno dei «professionisti dell’informazione» di Repubblica si sia accorto che il prode social media manager del quotidiano ha scritto «un età» senza l’apostrofo, «aeree» invece di «aree» e che si è mangiato una «t» di «soprattutto». Non male come biglietto da visita culturale per un articolo in cui si stigmatizza la presunta ignoranza degli scettici, e la loro tendenza a «informarsi perlopiù tramite i social media». Social media su cui Repubblica spadroneggia, ostentando tanta spocchia quanta sciatteria nel vendere la propria presunta superiorità culturale ai propri lettori.
Certo, i «cari inferiori» delle «aree rurali» potranno avere anche un livello educativo «mediamente basso». Ma almeno non hanno la responsabilità di diffondere notizie per mezzo di un canale social da quasi 4 milioni di follower. Canale dal quale ci si aspetta — data la tronfiaggine con cui viene ostentata tutta ‘sta preminenza intellettuale — che i social media editor di Repubblica rileggano quello che scrivono, e che almeno gli apostrofi siano capaci di utilizzarli correttamente.
Cristina Gauri
4 comments
Soprattutto con una “t” non è un errore, detto dal figlio di un giornalista che sullo scrivere non aveva alcuna pietà paterna (scuola Fini padre, Montanelli , Bettiza, Piovene, ecc.), e aveva ragione ma questa “t” la ricordo bene… Dimostra che il pennivendolo di Repubblica è vecchio, ma non anziano, possibilità preclusa ai post sessantottini.
Questi talebani dell’informazione, chiamano no-vax, chiunque non sia allineato con la propaganda “di regime”.
Faccio un esempio: il Consiglio d’Europa gli ha dato torto. Ha detto le seguenti cose:
“gli Stati devono informare i cittadini che la vaccinazione non è obbligatoria e che nessuno deve farsi vaccinare se non lo vuole”, e bisogna “garantire che nessuno sarà discriminato se non è vaccinato”.
Sfido questi talebani dell’informazione a chiamare no-vax anche il Consiglio d’Europa. Aggiungerei i medici e gli scienziati non allineati, che esistono, anche se non parlano spesso in televisione. Alcuni hanno già detto che faranno a querela a chiunque oserà chiamarli novax.
La puzza sotto il naso dei radical chic, che oggi esistono sia a destra che a sinistra, è sempre la stessa. La stessa cosa, identica, la facevano con gli elettori di destra. Dicevano: sono ignoranti, abitano in zone rurali(ahahaha che cazzata), sono brutti, sporchi e puzzano, non sanno parlare, poi sappiamo come è finita.. Molte delle loro cazzate sono cadute come un castello di sabbia.
Qualcuno disse: ” Ripetere all’infinito una menzogna diventa verità”. La propaganda sui presunti no vax è esattamente questo. Se consideriamo che moltissime persone che non sono favorevoli alle loro idee hanno fatto altri vaccini, solo questo basterebbe, per capire che non possono essere novax. Manca la seppur minima parvenza di logica in questa narrazione.
Da buoni comunisti come al solito contestano chi non la pensa come loro, sapete perchè sono così preoccupati? Non riescono ad arrivare ad un minimo sindacale di vaccinati, sarà perchè gli Italiani non sono così stupidi come pensano, ma dove è finita la democrazia? Voglio precisare di non essere un no vax, ma la negazione che ho trovato anche in tanti sanitari la dice lunga su questa vaccinazione.
La Repubblica è composta da scimmie ammaestrate con il pensiero di rappresentare la categoria prediletta e perfetta. Più li vedo e più mi fan ridere.
Cari sinistri, potete provarci quanto volete, il motto rimane sempre e solo uno:
“ME NE FREGO NON SO SE BEN MI SPIEGO” 😁