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Ristoratori della Campania in piazza contro la linea del rigore di De Luca

by Riccardo Natale
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Roma, 20 dic – Nonostante la decadenza del dpcm del 3 dicembre prevista per oggi, la Campania non passa in fascia gialla ma rimane zona arancione, per poi il 24 adeguarsi alla zona rossa nazionale. De Luca va avanti con la linea del massimo rigore confermando tutte le restrizioni proprie della zona arancione. Coprifuoco dunque dalle 22 alle 5, divieto di spostamenti tra comuni senza comprovate esigenze di lavoro, salute e studio e bar e ristoranti chiusi. Aggiungendo il divieto di asporto di bevande alcoliche e non dopo le 11 di mattina per le attività della ristorazione e i bar.

De Luca prosegue col terrorismo mediatico

“La Campania rimane come è adesso. Non vi fate confondere, non cambia niente fino al 24 dicembre, quando avremo la zona rossa decisa dal governo nazionale. La regione prende qualche misura di contenimento per questo fine settimana. Noi stiamo uscendo prima delle altre regioni e meglio delle altre regioni da questa fase, ma basta poco per rovinarci“. Così, in occasione di una iniziativa a Pompei, il governatore della Campania ha annunciato il nuovo giro di vite per i ristoratori della Campania.

I ristoratori della Campania scendono in piazza

Dopo il danno inflitto dal governo che invece di “salvare il Natale” ha chiuso tutto fino alla befana, ora arriva anche la beffa per i ristoratori che speravano di fatturare qualcosa in quest’ultimo fine settimane prima del confinamento natalizio.

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La risposta non si è fatta attendere poiché nel pomeriggio un gruppo nutrito di esercenti ha bloccato il traffico a ridosso di Piazza della Vittoria sul Lungomare  per protestare contro l’ordinanza regionale. Non si sono registrate tensioni con le forze dell’ordine.

Confesercenti: “Migliaia di euro di spese bruciati”

A commentare l’ennesimo affronto verso la categoria che sta pagando il prezzo più caro di queste restrizioni è stato Vincenzo Schiavo, presidente di Confesercenti Campania: “I ristoratori appena stamane avevano saputo dal Governo che la Campania sarebbe tornata ad essere zona gialla, con possibilità dunque di riapertura a pranzo, e invece oggi pomeriggio al Regione si sveglia e ci fa tornare arancioni. È una tempistica inaccettabile, che non tiene assolutamente conto delle esigenze e delle modalità commerciali dei ristoratori, dei proprietari dei bar”.

“I nostri ristoratori e i proprietari di bar e locali del food, dopo le decisioni di ieri sera del governo avevano acquistato derrate alimentari alcune delle quali a consumo immediato, come latticini, frutta e verdure, e hanno fatto una corsa contro il tempo per sanificare i luoghi interni ed esterni, richiamando dipendenti a lavorare. In media – ha sottolineato – hanno speso tra i 2500 e i 5mila euro che andranno bruciati totalmente”.

Ancora più dura la reazione di Confcommercio che parla di “comportamento gravissimo della Regione. La scelta di impedire il passaggio a zona gialla rischia inoltre di provocare un’ondata di reazioni incontrollabili. Per questo motivo chiediamo l’immediato intervento del prefetto per uniformare la situazione al resto d’Italia, considerata la migliore situazione sanitaria della Campania”, dicono il commissario regionale e il direttore generale di Confcommercio Campania, Giacomo Errico e Pasquale Russo.

Riccardo Natale

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