Roma, 8 mag – Sono stati due amici , ieri mattina, a ritrovare il corpo senza vita di un barista, in zona Tiburtino. L’uomo, a quanto emerge «era preoccupato da tempo, caduto in depressione per le difficoltà economiche che aveva anche a causa della chiusura del suo locale per le norme anti-Covid».
Roma, barista suicida: indagini della polizia
La polizia indaga proprio su questa spiegazione. Gli angenti sono intervenuti proprio richiesta della coppia di amici che hanno trovato il barista suicida, e della moglie del titolare, di 53 anni. E’ stato trovato impiccato con una corda in un sottoscala.
“Aveva problemi economici”
Un’ambulanza è accorsa sul posto immediatamente dopo la segnalazione ma per il barista, purtroppo, non c’era più niente da fare. La morte dovrebbe risalirebbe alla prima mattinata. Gli amici e la moglie dell’uomo dicono di aver trovato la serranda alzata a metà. «Usciva tutte le mattine per andare in quel locale, è vero che aveva problemi economici», spiega la moglie alla polizia.
“Problemi legati alla burocrazia”
Secondo il Corriere, gli altri negozianti della zona dicono che il barista, più di tutto, era vessato da «problemi legati alla burocrazia: cavilli che gli avevano impedito di aprire come si deve, dopo che aveva rilevato l’attività nel 2020». Il 53enne, come tutte le mattine, ha salutato la moglie ed è andato a lavorare nel suo locale, non distante da casa. Il locale avrebbe dovuto aprire nel fine settimana. Nessuno si è accorto del suo suicidio per ore.
Nessun biglietto d’addio
Non ha lasciato note o biglietti d’addio, il barista di Roma. Come da prassi, la polizia sta analizzando il telefono, i computer e tutto ciò che è appartenuto all’uomo per capire quali siano stati i suoi ultimi contatti e movimenti.
Ilaria Paoletti
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La burocrazia italiota è in grado di uccidere? Senz’altro.
[…] Roma, barista suicida nel suo locale: “Colpa della burocrazia: non riusciva a riaprire” […]