Roma, 29 nov — Era stato assunto da appena un mese come netturbino dall’Ama, l’azienda che gestisce la raccolta, il trattamento e lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani a Roma. Ma il suo periodo di prova non è finito bene: la polizia lo ha sorpreso mentre spacciava stupefacenti accanto al furgone, in orario di lavoro. L’esperienza lavorativa si è conclusa così. La direzione delle Risorse umane ha avviato la contestazione disciplinare e l’aspirante netturbino sarà sicuramente licenziato.

Netturbino in prova spaccia mentre lavora

Secondo quanto riferito dal Messaggero, l’uomo, che aveva precedenti penali, era stato assunto a ottobre ed era in periodo di prova. Figlio di una dipendente dell’azienda, aveva trovato posto grazie alle «esperienze pregresse» — immaginiamo non fossero quelle legate al mondo dello spaccio — maturate nell’ex cooperativa 29 giugno, dove l’ex nettrubino lavorava come spazzino. Con tale curriculum era riuscito a passare le selezioni dell’Ama da inizio anno e terminate poco dopo l’estate, con la firma del contratto per 150 operatori. Nelle prime quattro settimane di prova tutto sembrava andare per il meglio. Ma tra una ramazzata e un bidone svuotato, il nostro netturbino aveva tempo di curare ben altri affari. Finché non è stato beccato con le mani nel sacco (non della spazzatura) a Tor Pagnotta, dove la polizia lo ha colto sul fatto, in orario lavorativo. L’uomo avrà il processo per direttissima in settimana

Intanto l’uomo è stato sospeso dall’azienda che ha fatto sapere di voler portare a termine la contestazione. A quanto pare non si tratta del primo netturbino con il doppio lavoro, ma sarebbe invece stato il primo ad esercitare entrambe le attività in contemporanea. Gli altri operatori ecologici, infatti, si limitavano a smerciare la droga dopo avere staccato.

Cristina Gauri

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Classe 1977, nata nella città dei Mille e cresciuta ai piedi della Val Brembana, dell’identità orobica ha preso il meglio e il peggio. Ex musicista elettronica, ha passato metà della sua vita a fare cazzate negli ambienti malsani delle sottoculture, vera scuola di vita da cui è uscita con la consapevolezza che guarire dall’egemonia culturale della sinistra, soprattutto in ambito giovanile, è un dovere morale, e non cessa mai di ricordarlo quando scrive. Ha fatto uscire due dischi cacofonici e prima di diventare giornalista pubblicista è stata social media manager in tempi assai «pionieri» per un noto quotidiano sabaudo. Scrive di tutto quello che la fa arrabbiare, compresi i tic e le idiozie della sua stessa area politica.

4 Commenti

  1. Immagino si difenderà dicendo che trattava comunque monnezza e riciclaggio… E pensare che avevano rotto i c. ad Alemanno che aveva aiutato un paio di persone che volevano reinserirsi onestamente !

  2. Gentilissima Cristina Gauri, ma questo articolo è frutto di rielaborazione di quello uscito ieri sul Messaggero? E potrebbe essere più precisa, quanti altri netturbini/spacciatori?

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