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Roma, sparatoria durante una riunione di condominio: 3 morti

by Michele Iozzino
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Riunione di condominio

Roma, 11 dic – Un uomo di 57 anni ha aperto il fuoco durante una riunione di condominio in un bar nel quartiere romano di Fidene. Tre donne sono rimaste uccise. Altre tre persone sono state ferite.

La sparatoria per una lite durante una riunione di condominio

Attimi di terrore questa mattina nella città di Roma, più precisamente nel quartiere di Fidene. Un uomo ha ucciso tre donne a colpi di pistola. Presso un bar situato in via Monte Giberto stava andando in scena la riunione di fine anno di un condominio, quando un uomo ha estratto un’arma da fuoco ed esploso diversi colpi, uccidendo tre persone e ferendone altrettante. Dietro il gesto una banale lite per motivi condominiali. Sul luogo sono intervenuti i carabinieri che lo hanno posto sotto stato di fermo. L’uomo è stato riconosciuto essere Claudio Campiti, uno dei consorziati della casa vacanze in via Abruzzo oggetto della riunione. Campiti era noto per alcuni precedenti dissidi proprio con il direttivo del consorzio.

Il racconto dei testimoni

“Lo conoscevamo di vista, non veniva sempre alle riunioni del consorzio. Ha sparato almeno sette, otto colpi, ha colpito la segretaria e la commercialista del consorzio e un altro membro del direttivo, ha ferito la presidentessa”, così uno dei partecipanti all’incontro descrive Campiti e il suo gesto. E aggiunge, parlando delle dinamiche di quanto successo: “All’inizio della riunione è entrato un uomo con la pistola in pugno, ha messo il colpo in canna e ha iniziato a sparare al direttivo. Gli siamo saltati addosso per bloccarlo, prima lo abbiamo disarmato, gli abbiamo tolto la pistola e l’abbiamo allontanata, poi lo abbiamo tenuto bloccato sino a quando sono arrivati i carabinieri”. Un altro dei presenti riferisce tutta la propria paura in quegli attimi: “Stava a 40 centimetri da loro, il direttivo era seduto dietro al tavolo, lui era in piedi e ha puntato direttamente contro le persone. Difficile non colpirli da così vicino”. Un altro testimone racconta: “Siamo stati miracolati perché si è inceppata l’arma, abbiamo avuto il tempo di saltargli addosso e disarmarlo”.

Michele Iozzino

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