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Rumeno picchia l’imprenditore che lo vuole assumere: “Mi fai perdere il reddito di cittadinanza”

by Ilaria Paoletti
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Agrigento, 30 lug – Succede anche questo nel mondo delle fantastiche manovre sociali pentastellate (leggi alla voce: reddito di cittadinanza): un rumeno ha picchia l’imprenditore che voleva assumerlo. La sua colpa? Fargli perdere il reddito di cittadinanza.

Il reddito di cittadinanza prima di tutto

L’uomo, un bracciante agricolo, è stato denunciato dai carabinieri assieme ad altri 76 furbetti del reddito di cittadinanza. Nella manova coinvolti anche pregiudicati, rapinatori e mafiosi: ad Agrigento, infatti ne sono “cicciati” fuori altri 77, scoperti oggi e denunciati dai carabinieri del Comando provinciale di Agrigento.

E si arriva alle botte ai datori di lavoro

Tra di loro il caso “colorito” di un rumeno che addirittura alzò le mani sull’imprenditore che dopo un periodo di prova, pensate, voleva addirittura assumerlo nella sua azienda agricola. L’uomo preferiva il lavoro in nero nelle campagne di Naro così da incassare il sostegno economico dallo Stato, ovvero il reddito di cittadinanza. Quando il datore di lavoro, il mese scorso, ha osato proporgli un contratto regolare di un anno questi non l’ha presa affatto bene: il rumeno ha usato le maniere forti per mantenere il suo reddito e adesso, oltre che per truffa, si ritrova indagato anche per lesioni personali. Già, perché il ligio imprenditore dopo il fatto lo ha denunciato.

A Roma 108 colpevoli: il 90% è straniero

Nemmeno una settimana fa sono state 108 i furbetti stanatti a Roma e, come il protagonista di questa vicenda, il 90% di queste straniere. Tutti questi furbetti del reddito di cittadinanza avevano compilato i loro moduli omettendo alcuni particolari abbastanza rilveanti o, addirittura, dichiarando la loro residenza continuativa in Italia quando non era affatto così. L’indagine è durata sei mesi e dai rilievi degli inquirenti è emerso che chi usufruiva del reddito di cittadinanza viveva nelle zone “bene” di Roma:  Parioli, Salario, Trieste, viale Libia, viale Eritrea, il Nomentano e la zona di piazza Bologna.

Ilaria Paoletti

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4 comments

jenablindata 30 Luglio 2021 - 9:26

COSA SI ASPETTA A TOGLIERLO?

o almeno,cosa si aspetta a costringere gli uffici che erogano questo reddito a fare ricerche SERIE sulle persone che lo richiedono,
e far passare le richieste di lavoro direttamente dagli stessi uffici,in modo che se l’assistito rifiuta il lavoro PERDE IMMEDIATAMENTE il reddito?

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DEMITRI Domenico 31 Luglio 2021 - 12:06

certo, lo strumento potrebbe avere una sua motivazione, ragion d’essere.
ma purtroppo è un’ennesima occasione pe ri furbastri sempre in all’erta, e temo che sperare nella corretta vigilanza degli organi ed uffici prfeposti, sia un’utopia (vi saranno sicuramente dei casi, con funzionari seri che vogliono fare il lavoro per cui sono pagati, ma saranno una MINORANZA, e dopo un po capiranno che è meglio desistere…)
Ma agli stranieri, cosa dobbiamo ancora dare? Possibile che tutti i sacrifici e le economie da tirarsi letteralmente la cinghia fatte dai nostri vecchi, debbano finire spese per loro? perchè così sta avvenendo.
paese più ipocrita e svenduto del ns. in questo momento no riesco a vederne in giro.

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fabio crociato 1 Agosto 2021 - 11:15

Il rumeno e tipi similari sono semplicemente da espulsione (minimo per cinque anni “militari”), ed ammenda risarcitoria. Se sono ancora qui, si conferma che siamo governati e giudicati perlopiù dalla ignoranza, pigrizia o malafede!

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