Roma, 1 ott – Il ticket sanitario cambia. A breve la spesa sanitaria sarà infatti calcolata in base al reddito, seguendo un criterio di progressività. In breve, chi ha di più paga di più e chi ha di meno paga di meno. Verrà eliminato, invece, il cosiddetto super-ticket sulle prestazioni specialistiche ed ambulatoriali. Lo annuncia il ministro della Salute Roberto Speranza.
“Criterio di progressività”
«Abbiamo deciso di collegare alla Finanziaria un ddl di riordino della materia dei ticket” spiega Speranza in un video su Facebook “che è la modalità di compartecipazione dei cittadini alla spesa sanitaria. Lo faremo con un criterio di progressività».”Di fronte a un ticket sanitario non conta quanti soldi hai e non conta se sei un miliardario o una persona in difficoltà economica” puntualizza il ministro. “Al di là delle soglie di esenzione, si paga sempre la stessa cosa. Io credo che su questo si possa intervenire con un principio molto semplice: chi ha di più deve pagare di più». La partecipazione alla spesa sanitaria sarà dunque graduata in relazione al reddito prodotto dal nucleo familiare fiscale; esso è rapportato alla composizione del nucleo stesso sulla base di una scala di equivalenza (reddito equivalente RE).
“Ci impegneremo nei prossimi mesi”
Secondo Speranza questo cambiamento è coerente con l’articolo 32 della Costituzione, che statuisce che la salute è un diritto fondamentale dell’individuo e un interesse della collettività. «È l’idea di un Sistema sanitario universale in cui non conta quanti soldi hai, in che Regione vivi o il colore della tua pelle, perché hai un diritto sacrosanto ad essere curato, e su questo ci impegneremo nei prossimi mesi» continua Speranza.
Abolito il super-ticket
Abolito, invece, il super ticket: «un balzello di 10 euro che purtroppo non consente a troppi cittadini di accedere al Servizio sanitario: ieri al Consiglio dei ministri abbiamo scritto per la prima volta che il super-ticket è sbagliato, produce diseguaglianze e quindi ci impegniamo a superarlo». Speranza ha anche annunciato che combatterà «nei prossimi mesi perché questo avvenga nel più breve tempo possibile».
Ilaria Paoletti
3 comments
Lo fanno più per gli immigrati che per gli italiani meno abbienti, di cui se ne fottono altamente.
Tra un po bisognerà dimostrare il reddito anche per andare a cag are
Si impegnano a “superarlo”, mica ad “abolirlo”. “Superarlo può significare virtualmente qualsiasi cosa. Questi maneggiano le parole come se fossero un Katana, occorre tenere gli scudi bene alzati. E la loro “controparte” non è da meno. Occhio.