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Sbarchi, Aita Mari e Open Arms arrivano a Taranto e Pozzallo: ce ne portano qui 151

by Cristina Gauri
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aita mari a pozzallo

Pozzallo, 26 nov – Ha fatto questa mattina il suo glorioso ingresso a Pozzallo la nave battente bandiera spagnola Aita Mari e proprietà dell’Ong Salvamento maritimo humanitario. A bordo dell’imbarcazione, salpata nei giorni scorsi da Lesbo dopo un anno di blocco, 78 immigrati che la Ong aveva intercettato non lontano dalle coste libiche.

Lo sbarco della Aita Mari

Si tratta della prima missione nel Mediterraneo centrale per la nave spagnola, che ha sfidato il divieto imposto dalle stesse autorità iberiche in seguito all’entrata in vigore di un’apposita legge voluta dal governo di Pedro Sanchez. Al termine del recupero dei 78 clandestini la Ong aveva chiesto l’assegnazione di un porto sicuro, richiesta alla quale il Viminale ha subito risposto destinandole Pozzallo, nella giornata di domenica. L’arrivo della nave era prevista già per la giornata di ieri, ma l’attracco è stato rinviato per le pessime condizioni meteo.

Tre calate di braghe

Tre giorni, tre richieste di assegnazione di porti in cui sbarcare da altrettante Ong, e tre calate di braghe del Viminale. Sono più di 300 gli immigrati che il nostro Paese ha accolto in quest’ultimo raid delle Ong sulle nostre coste. A partire da domenica, quando il molo di Messina ha ospitato le operazioni di trasbordo dei 215 immigrati recuperati dalla Ocean Viking in 3 distinte missioni.

Arriva anche la Open Arms

Ha attraccato invece stamattina al molo san Cataldo del porto di Taranto la nave della ong spagnola Open Arms, dalla quale stanno sbarcando 62 clandestini. Secondo quanto dichiarato nelle ultime ore dal capo missione Riccardo Gatti, a bordo ci sarebbero 26 minori di cui 24 non accompagnati, un giovane avrebbe ferite d’arma da fuoco e ci sarebbero persone con forti ustioni. Inizialmente erano 73 le persone a bordo della nave, ma 11 di essi sono stati trasferiti ad Augusta domenica scorsa. Gli sbarcati sono diretti adesso nei locali centri d’accoglienza della regione Puglia. 

Cristina Gauri

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