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Scontri e vandalismi in università, arrestati 19 militanti dei centri sociali a Torino

by Cristina Gauri
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Torino, 23 lug – Sono diciannove – tra fermi e arresti – i provvedimenti che hanno colpito i militanti del centro sociale Askatasuna, e alcuni anarchici e studenti dei collettivi universitari torinesi accusati di rapina, resistenza a pubblico ufficiale, violenza privata e danneggiamento per i violenti scontri avvenuti scorso febbraio al Campus Einaudi a Torino. La Digos ha arrestato tre esponenti del Collettivo autonomo di età compresa tra i 23 e i 25 anni ritenuti a capo delle azioni violente. Sette persone sono state raggiunte dal divieto di dimora a Torino, mentre per i restanti 9 vi è l’obbligo di presentazione quotidiana alla polizia giudiziaria.

I fatti risalgono al 13 febbraio scorso. In quell’occasione il Fuan, gruppo universitario vicino a Fratelli d’Italia, aveva organizzato un volantinaggio di protesta contro un incontro dalle fosche tinte negazioniste dal tema Fascismo-Colonialismo-Foibe – L’uso politico della memoria per la manipolazione delle verità storiche organizzato da Anpi e NoTav, con la partecipazione dell’attore e scrittore Moni Ovadia e del giornalista Stojan Spetič. «La verità non si infoiba. Sino a quando l’Università organizzerà conferenze e dibattiti che insultano la memoria di migliaia di italiani barbaramente uccisi, noi saremo qui», si leggeva nel volantino. La polizia ha caricato per evitare che Fuan e antagonisti venissero a contatto e 3 persone legati all’ambiente dei centri sociali sono state arrestate per violenza, minaccia, resistenza e oltraggio a pubblico ufficiale. Quindici i denunciati.

Mentre le forze dell’ordine caricavano, un’altra ala di antagonisti si era introdotta all’interno dell’ateneo e aveva sfondato la porta dell’aula «Paolo Borsellino» assegnata ai rappresentanti del Fuan mettendola a soqquadro. Negli scontri 8 agenti erano rimasti feriti. Il giorno successivo gli studenti dei collettivi erano nuovamente saliti al primo piano della palazzina per «sgomberare» l’aula, imbrattando muri e vetrate con diverse scritte: «Fuan e Roberto Rosso mafioso», «Aula occupata», «Nessuno spazio ai fascisti», «Fasci appesi come reggiseni». Durante l’esecuzione degli arresti è stata anche fatta oggetto di perquisizioni e sequestro l’aula C1 Occupata dal collettivo autonomo all’interno del Campus Einaudi.

«Ancora una volta dobbiamo ringraziare le forze dell’ordine per il loro intervento contro le frange violente dei centri sociali. Gli atenei sono un luogo di studio e condivisione dei saperi che non deve diventare ostaggio di chi occupa e usa la violenza per imporsi», ha affermato l’assessore regionale alla Sicurezza Fabrizio Ricca. «L’operazione conferma la pericolosità sociale di questi elementi. Che non devono beneficiare di alcun sussidio da parte della Regione», aggiunge l’assessore Elena Chiorino, «O di qualsiasi altro Ente. Con la violenza delle loro azioni dimostrano il disprezzo per la cosa pubblica».

Cristina Gauri

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