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Scuola, regioni in pressing per rinviare la riapertura. Ma Draghi dice di no

by Adolfo Spezzaferro
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Roma, 4 gen – Sul ritorno a scuola si rischia lo scontro: il governo intende rispettare il calendario, con la riapertura tra il 7 e il 10 gennaio, ma ci sono alcune regioni che chiedono di rimandare il rientro in classe. Oggi ci sarà la riunione straordinaria dei governatori, che potrebbero chiedere ufficialmente un rinvio.

Scuola, regioni in pressing: rinviare la riapertura

Tra i governatori contrari al rientro in classe al termine delle vacanze natalizie ci sono il presidente della Campania, Vincenzo De Luca, e quello della Toscana, Eugenio Giani, che chiedono di rimandare la riapertura addirittura di 20-30 giorni. A loro ora si aggiunge il governatore del Veneto Luca Zaia. “Se ce lo consigliassero gli scienziati, non sarebbe una tragedia rinviare all’inizio di febbraio”, dice. E intanto propone “test fai da te” e automonitoraggio per gli studenti in classe.

Draghi vuole rispettare il calendario senza slittamenti

Dal canto suo, il premier Mario Draghi, insieme con il ministro della Salute Roberto Speranza e quello dell’Istruzione Patrizio Bianchi, conferma di voler riaprire le scuole senza rinvii. Ecco perché il governo sta studiando come intervenire per far rientrare gli studenti in classe in sicurezza, visto l’aumento dei contagi con la variante Omicron. A partire dalle regole per la quarantena in caso di positivi in classe. Si tratterebbe, in pratica, di mandare l’intera classe in Dad soltanto quando ci sono 4 o 5 positivi. Mentre per le elementari potrebbe rimanere l’attuale regime che manda tutta la classe in Dad con 2 alunni positivi. Sfuma fortunatamente l’ipotesi della Dad solo per gli studenti non vaccinati, bollata come discriminatoria.

Possibile obbligo di Ffp2 in classe

Altra possibilità allo studio, sempre per garantire la riapertura senza posticipi, introdurre l’obbligo della mascherina Ffp2 in classe. Ipotesi percorribile a patto che il commissario straordinario Figliuolo si occupi di far arrivare per tempo il dispositivo di protezione nelle scuole. Altra linea su cui proseguire è quella dello screening, anche grazie all’ausilio dei militari.

De Luca minaccia di non riaprire le scuole

Come al solito, si registra la linea dura di De Luca, pronto a fare di testa sua se il governo non dovesse intervenire. “Se la situazione dovesse diventare drammatica la Regione farà quello che ritiene necessario per tutelare la salute pubblica“. Così il governatore campano minaccia di non riaprire le scuole da solo se Draghi non gli darà retta. “Abbiamo proposto con grande pacatezza una riflessione che parte dai dati del contagio. Se si ritiene di ragionare, si possono fare le scelte più utili e meno dolorose nella situazione data. Se ci si chiude, ognuno si assumerà le proprie responsabilità. Io ho detto quello che penso. La decisione spetta al governo. Se poi la situazione dovesse diventare drammatica, la Regione farà quello che ritiene necessario”, dice De Luca in un’intervista alla Stampa. Il governatore dem suggerisce di “recuperare i giorni sacrificati con una chiusura posticipata dell’anno scolastico”.

Zaia propone l’automonitoraggio dal rientro a scuola a fine emergenza

Anche Zaia, sebbene chiarisca che “gli studenti non sono untori”, non disdegna un rinvio della riapertura delle scuole. “E’ un dato di fatto che un ragazzo positivo in classe crea un effetto domino che non si ha in altri contesti“, fa presente. “Davanti a 860 veneti positivi ogni 100 mila abitanti, non posso voltarmi dall’altra parte”, sottolinea il governatore. Ecco perché propone di “valutare l’introduzione dell’automonitoraggio a scuola, a partire dal primo giorno di rientro e fino alla fine dell’emergenza, come già fanno Israele e Gran Bretagna”. Materialmente si tratta di consegnare “a tutti gli studenti, una o due volte alla settimana, un kit per il test fai da te, da eseguire in classe con compagni e insegnanti, sempre su base volontaria. Sappiamo che i sintomi di Omicron compaiono nell’arco di 5 giorni. In questo modo – conclude Zaia – riusciremmo ad intercettare i positivi prima che il contagio dilaghi”.

Oggi il ministro Bianchi incontra i sindacati

Oggi Bianchi incontrerà i sindacati della scuola. All’ordine del giorno, tra le altre questioni, anche il ritorno in classe con i rappresentanti sindacali che chiederanno rassicurazioni. Tema su cui probabilmente interverrà il Cdm fissato per domani che affronterà l’obbligo di super green pass per tutti i lavoratori.

Adolfo Spezzaferro

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1 commento

fabio crociato 4 Gennaio 2022 - 10:29

Basta con queste regioni, con i loro presidenti che valgono quello che valgono e costi assurdi dovuti anche ad anarchia operativa. Se manteniamo questo limitare, usiamolo almeno in modo ristretto, alla Miglio o meglio di più. Dobbiamo iniziare, volenti o nolenti, a succcccarci questa Europa? Bene, cioè male, togliamo anacronistiche provincie/regioni e forse la finiremo di sentire nominare l’ Italia come “Paese” !! Italioti e loro rimuneratori, tutti parassiti acritici, manco si rendono conto che considerano il ns. territorio meno di una regione !! Tornassero a scuola, vera, differenziale, per elementi patologici come loro.

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