Roma, 3 nov – Ormai è chiaro a tutti: gli insulti e i discorsi d’odio sono tali e vanno debellati solo se colpiscono i progressisti. Ne sa qualcosa la leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni, da settimane bersaglio di violenti attacchi alla sua persona. Alla sinistra proprio non sta andando giù l’avanzata del suo partito all’interno della coalizione di centro destra (lo dicono i sondaggi, ma anche lo straordinario risultato in Umbria), come non è andata giù a molti l’astensione dei deputati di FdI sulla proposta della senatrice a vita Liliana Segre di istituire una commissione di controllo contro odio, razzismo e antisemitismo.
Così, l’altro ieri, per commentare pacatamente quest’ultima vicenda, il capogruppo di minoranza del consiglio comunale di Santo Stefano, Roger De Bernardin ha pensato bene di definire la Meloni una “zoccola” in un post su Facebook. Un rappresentante delle istituzioni, che si definisce “partigiano comunista” sulla sua pagina Fb, non un troll anonimo.
La reazione dei deputati bellunesi di Fratelli d’Italia, Luca De Carlo e Marco Osnato non si è fatta attendere: i due hanno chiesto subito l’intervento del prefetto di Belluno. Ma secondo quanto riportato da il Gazzettino, De Bernardin ha fatto l’indiano. Neanche una risposta.
«Ho già attivato il prefetto di Belluno – ha dichiarato De Carlo al Gazzettino – A parte le intollerabili e inaccettabili offese su un tema che come Fratelli d’Italia abbiamo già chiarito, trovo gravissimo che queste vengano da un rappresentante delle istituzioni come un consigliere comunale, seppur di minoranza. Voglio ringraziare tutti quei cittadini di Santo Stefano che lo scorso 26 maggio hanno fatto sì che questa persona non diventasse sindaco”. E rievoca altri episodi di intolleranza di cui la leader di Fratelli d’Italia è stata oggetto: “Questa è l’ennesima dimostrazione dell’intolleranza di quelli che poi a parole si dichiarano i più tolleranti e accoglienti del mondo: dopo averla messa in una foto a testa in giù, rievocando Piazzale Loreto, ora quella stessa parte politica insulta gratuitamente una donna, una mamma e solo infine un personaggio politico come Giorgia Meloni – conclude De Carlo – Qualcuno vuole atteggiarsi a paladino della sinistra per avere un po’ di visibilità, ma finisce solamente per mettere in luce tutto il suo fanatismo». Le Murgia, le Gruber, le Boldrin? Non pervenute.
Duro anche Osnato: «Una persona così non può sedere in un’istituzione: deve dimettersi subito. Chi si comporta in questo modo non può sedere in consiglio comunale: è un comportamento scandaloso, reiterato e intollerabile per un rappresentante istituzionale. Deve andare via al più presto da un luogo dove il confronto anche duro è sempre ben accetto, ma nei limiti del rispetto delle persone». Infine anche la Donazzan si è espressa sulla vergognosa vicenda: «È un fatto gravissimo. È l’ennesima prova che la sinistra predica bene e razzola male. Vedremo ora se gli intellettuali “de’ noantri” e le donne di sinistra si dissoceranno da questa affermazione come loro stessi avrebbero chiesto a ruoli invertiti».
Cristina Gauri
6 comments
da un frocio culattone comunista cosa ci si aspetta?
Il frocetto de bernardin che lo ha pigliato in culo da sempre ,osa offendere un grande politico come GEORGIA MELONI, vai vai finocchietto continua a fare il frocietto
I partigiani erano la razza piu’ bastarda ladra infame che sia mai esistita frocioni di merda comunista!
brutto culattone comunista
sto culattun de merda.
miss Violetta beauregarde Truceklan