Roma, 23 feb – “Tutto ciò che è grande sta nella tempesta“. Un’evocazione più che uno slogan. Un monito platonico con cui il Blocco Studentesco ha voluto lanciare una nuova proposta politica: la socializzazione scolastica. “Una proposta che diventa non solo un semplice progetto – scrive Sergio Filacchioni, responsabile nazionale del Blocco Studentesco – ma un vero e proprio treno lanciato in corsa sul dibattito pubblico. Mentre tutti ragionano su riaprire, non riaprire, riaprire a metà le scuole noi vogliamo un disegno nuovo: rifondare la scuola. Rifondarla non contro gli studenti ma con gli studenti, in un’ottica di partecipazione attiva incardinata sulla parola d’ordine socializzazione”.
Socializzazione scolastica, contro l’atomizzazione
Un concetto cardine, la socializzazione, che rischia oltretutto di essere del tutto oscurato in tempi di isolamento forzato. E che il Blocco Studentesco vuole invece rilanciare, come antidoto alla spersonalizzazione virtuale e non solo. “Un anno di covid – si legge ancora nella nota – ha portato alla morte un sistema scolastico già allo stadio terminale. Siamo sicuri che un banale ritorno alla normalità sia ciò che serve? Rispondiamo noi: no! Se la normalità è quella delle scuole azienda, fatte di nozionismo e atomizzazione, preferiamo vederle chiuse per sempre. Un anno di covid ha ucciso i rapporti sociali che fondano l’educazione individuale, facendo migrare i corpi in una posizione statica e le menti in un mondo virtuale. Non è questo che vogliamo”.
Socializzazione scolastica, contro la didattica a distanza
Cosa vogliono allora questi giovani che hanno deciso di non stare a guardare lo scorrere degli eventi?
“Noi vogliamo vivere – scrive il Blocco Studentesco – vogliamo respirare aria nuova. Una rifondazione della scuola e dell’università può passare esclusivamente dai suoi protagonisti attivi: noi. Vogliamo il rientro totale degli studenti nelle scuole come membri attivi della didattica, della manutenzione, della gestione amministrativa e sindacale. Vogliamo abolita la didattica a distanza, morte cerebrale e fisica di ogni socialità umana. Vogliamo liberare le scuole e le università dalla cultura generale fatta di compartimenti stagni, che allontana il sapere dall’agire e dalla vita quotidiana. Vogliamo che si sviluppino insieme agli studenti percorsi nuovi di didattica fuori dalle scuole: nel lavoro, nell’ambiente, nella ricerca”.
“Bruciate questo manifesto, rubatelo, fatelo vostro”
“Ciò che vogliamo – conclude la nota – è una rivoluzione totale del concetto stesso di scuola, che abbiamo stilato in un manifesto ideologico consultabile da tutti sui nostri canali. Non vogliamo stasi, ma movimento. Non vogliamo che socializzazione scolastica sia studiata o rinchiusa, ma bruciata, dibattuta, criticata! Bruciate questo manifesto, rubatelo, fatelo vostro e portatelo nella realtà con tutte le forze. Con oggi affermiamo un’idea semplice ma allo stesso tempo grande: la storia non è finita, ma sempre da rifare. Socializzazione è qui e ora, nella tempesta dell’Italia”.
A questo link potete leggere il manifesto della “Socializzazione scolastica” nella sua interezza e scaricarlo in Pdf
Alessandro Della Guglia