Milano, 15 gen – Aspettavamo Vittorio Feltri al varco. Poteva il direttore di Libero esimersi dall’entrare a gamba tesa nella polemica sull’abolizione del celibato per i preti? «Vietare il matrimonio? No, ognuno è libero di fare quello che vuole, anche tirarsi le martellate sulle palle», ha dichiarato in collegamento telefonico con Un Giorno da Pecora su Radio 1 Rai. E pone il dilemma: «Meglio sposarsi o una martellata? Forse con una martellata uno se la cava…».
I rischi del matrimonio sacerdotale
Obiezioni ragionevoli
“Separate i letti!”
E poi chiosa con il consiglio da vecchio orso misantropo (lo diciamo affettuosamente) per chi ha intenzione di sposarsi: «Di vivere in solitudine: è la cosa migliore di questo mondo. Io per esempio non solo ho separato le camere da subito, ma poi ho separato i piani. E per un lungo periodo ho separato anche le case. Con mia moglie ci vediamo tutte le sere. Le voglio bene e c’è un rapporto di affetto che non ho mai avuto con nessun altro. Ma anche dal punto di vista sessuale dopo qualche anno non ne puoi più»…
Cristina Gauri
2 comments
Che personcina delicata, ogni imitazione di Crozza sarebbe riduttiva…
Feltri tra un po’ non ne può più di vivere… Inevitabile e “strana” conseguenza di tutti, umani e non, verso la fine della loro esistenza… Autodifesa o altro?
Interessante però il suo dato d’ esperienza…, 33% di teste di cazzo (ognuno di noi li chiama come meglio ritiene), una percentuale che ricorda anche qualche partito italiano…
Circa le mogli ed i mariti, i bei ricordi, se possiamo, non dimentichiamoli mai perché non siamo infiniti, con infinite possibilità… Altrimenti è un po’ come sputare su noi stessi, su ciò che di bello siamo riusciti a fare.
Sui preti e il loro celibato ho scritto da una altra parte, vedi chiesa ortodossa sopravvissuta persino alle lunghe purghe dell’ ateismo bolscevico. Sì ai monaci, ni ai preti!