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Suicidio Italia: è l’unico Paese in cui gli immigrati lavorano più dei locali

by Adriano Scianca
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Roma, 16 gen – Gli ultimi dati Istat sono chiari: per gli italiani, soprattutto se giovani, avere un lavoro comincia a diventare una chimera. E se vi dicessero che quello che è un incubo per i locali, si tramuta invece in un sogno per gli immigrati, che da noi lavoro lo trovano e in abbondanza? Non è una vaga impressione, sono le cifre a dimostrarlo. Lo ha spiegato molto bene una recente inchiesta di Marco Cobianchi per True Numbers, sito di data journalism che fornisce, per l’appunto, dati attraverso cui leggere le dinamiche del presente. E questi, di numeri, raccontano una realtà inquietante. True Numbers ha infatti scomposto il tasso di occupazione italiano, distinguendo quello dei lavoratori immigrati da quello degli autoctoni, cosa ci dice questa operazione? In tutti i Paesi considerati (Portogallo, Spagna, Francia, Regno Unito, Germania, Belgio, Olanda, Grecia, Danimarca) i locali hanno un tasso di occupazione superiore agli immigrati. Nel Regno Unito i britannici hanno un tasso del 73,6%, gli immigrati del 70,6%, in Spagna parliamo del 59% degli spagnoli contro il 54,7% degli stranieri, in Francia abbiamo il 64,7% dei francesi contro il 50,2% degli immigrati. È così ovunque: in Belgio 62,6% contro 53,7%, in Danimarca 74,9% contro 65,6%, in Germania 76% contro 61,7%, in Grecia 51,3% contro 49,5%, in Olanda 75% contro 61,1%, in Portogallo 64,3% contro 60,9%. La prima cifra è sempre il tasso di occupazione dei locali, la seconda quello degli immigrati: i primi lavorano sempre più degli stranieri.

L’unico Paese in cui gli immigrati presentano un tasso di occupazione superiore ai locali è l’Italia: il 56,3%, per gli italiani, contro il 58,6% degli stranieri. Non solo: il tasso di occupazione degli italiani è di circa il 10% inferiore rispetto alla media europea, mentre il tasso di occupazione degli immigrati che stanno in Italia è inferiore alla media europea soltanto dell’1,6%. Sono più «europei» loro di noi, almeno riguardo alla dinamica occupazionale. L’Italia è anche l’unico Paese che ha un tasso di occupazione degli immigrati extracomunitari superiore a quello dei locali: più 1,5%. Interessante è anche la dinamica per fasce d’età: nei lavoratori tra i 15 e i 24 anni, gli extracomunitari mostrano un tasso di occupazione superiore del 7,3% ai loro colleghi italiani della stessa età. Eppure è la fascia anagrafica in cui più alta è la disoccupazione degli autoctoni.

Insomma, laddove più gli italiani faticano, meglio si trovano invece gli immigrati. Nella classe di età 25-29 anni gli immigrati hanno un tasso di occupazione superiore ai pari età italiani dello 0,9%. Le cose vanno un po’ meglio solo per i «vecchietti»: nella fascia d’età 30-34 anni, il tasso di occupazione degli italiani è superiore del 7,3% , in quella 35-39 anni del 7,2%, in quella 40-44 del 5,2%. Anche il dato riguardo al genere sorprende: nel 2015, gli uomini italiani mostravano un tasso di occupazione inferiore del 4,2% rispetto agli uomini extracomunitari. Le donne italiane, nello stesso anno, avevano un tasso di occupazione superiore dello 0,8% rispetto alle donne extracomunitarie. La media europea era però 6,7% a favore degli uomini locali e addirittura del 17,1% a favore delle donne locali. Insomma, un vero paese di Bengodi. Solo per chi viene da fuori, però.

Adriano Scianca

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3 comments

luis r. 16 Gennaio 2017 - 3:52

in fondo dovrebbe essere questo il fine nemmeno tanto nascosto di questa invasione : creare una massa di lavoratori a basso costo e rendere ricattabili anche gli italiani, costringendoli così a rinunciare ai diritti acquisiti con le lotte delle scorse generazioni : o accetti di essere sottopagato o c’è la strada, perchè c’è la fila per quel posto.

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Giangia 17 Gennaio 2017 - 12:58

Questo non è niente, aspettiamo di vedere ciò che combineranno i due ”bugiradissimi” dell’epoca repubblicana (ha ragione Travaglio).
Berlusca e Pinocchio Matteo: pronto il nuovo governo della prossima legislatura (Nazareno ad oltranza….).

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Saif 18 Gennaio 2017 - 6:29

È proprio quello l’obiettivo : distruggere il senso nazionale di ogni nazione europea, creare un “cittadino europeo” figlio e nipote di migranti che non ha alcun sentimento nazionale per lo Stato che lo ospita.Gli indigeni saranno occupati a discettare di omofobia,di famiglie di fatto, di uguali diritti e di razzismo, i migranti continueranno a fare quello che hanno sempre fatto : figli.Basta andare su wikipedia e scrivere “piano kalergi” , ideato negli anni 20 da uno psicopatico razzista che diceva le stesse cose di Hitler, peccato che la razza padrona é quella cui Kalergi stesso apparteneva, però se leggi il main kampf ti devi vergognare , se contribuisci al piano kalergi vinci persino un premio ! Chiedere alla Merkel…

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