Scoppia la bufera nel Regno Unito, dove la comunità Lgbt si è scagliata senza riserve contro il primo ministro Rishi Sunak e il ministro della Sanità Steve Barclay, i quali, a detta delle varie sigle arcobaleno, avrebbero utilizzato un linguaggio offensivo e violento nei confronti delle persone trans. Immediata è arrivata la ventata di indignazione da parte di tutto lo schieramento “politicamente corretto” e del mondo dello spettacolo, come il cantante Sam Smith, diventato icona del gender fluid, che ha attaccato Sunak: “A tutte le persone trans/non binarie e di genere non conforme nel Regno Unito in questo momento: non sei solo”.
Le parole di Sunak
Le parole incriminate sarebbero state proferire durante la conferenza del Partito conservatore. In particolare, il capo del governo avrebbe detto: “Non dovrebbe essere controverso per i genitori sapere cosa viene insegnato ai loro figli a scuola sulle relazioni. I pazienti dovrebbero sapere quando negli ospedali si parla di uomini o donne. Non dovremmo essere costretti a credere che le persone possano avere qualsiasi sesso vogliano avere. Non possono. Un uomo è un uomo, e una donna è una donna, questo è solo buon senso”.
L’isteria del mondo arcobaleno
Nel frattempo, il ministro della Sanità Tory Barclay, avrebbe annunciato l’intenzione di voler vietare alle donne trans di potere ricevere assistenza sanitaria nei reparti femminili del servizio sanitario nazionale. Solamente il pensiero che esistano, in maniera differente, uomini e donne, fa impazzire gli alfieri dei diritti Lgbt. Espressioni di buon senso vengono sbandierate dalle associazioni arcobaleno come fantomatici attacchi a libertà e diritti.
Andrea Grieco