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“È dossieraggio e squadrismo”: per la sinistra le toghe rosse pro-clandestini non si possono criticare

by Michele Iozzino
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Roma, 6 ott – Quello della giudice di Catania Iolanda Apostolico diventa sempre di più un caso politico. Il leader della Lega Matteo Salvini ha pubblicato un video che la ritrae a una manifestazione pro-immigrati nel 2018. Ma la sinistra non si pone nemmeno il problema della parzialità o meno della giustizia italiana, attaccando il governo per una presunta “caccia alle streghe”.

Il video della giudice Apostolico

Ha fatto discutere, ma per i motivi sbagliati, il video che Salvini ha pubblicato sui propri social. A descrivere il contesto del filmato è lo stesso capo del Carroccio: “25 agosto 2018, Catania, io ero Vicepremier e Ministro dell’Interno. L’estrema sinistra manifesta per chiedere lo sbarco degli immigrati dalla nave Diciotti: la folla urla ‘assassini’ e ‘animali’ in faccia alla Polizia”. Per poi aggiungere, riferendosi alla presenza di Iolanda Apostolico, la giudice che si è schierata contro il decreto governativo sui trattenimenti dei clandestini nei centri per il rimpatrio: “Mi sembra di vedere alcuni volti familiari…”. Tutto ciò pone dei seri problemi sulla condotta della Apostolico e sulla capacità di essere super partes che il suo ruolo richiede. Problemi che la sinistra del nostro Paese si rifiuta perfino di prendere in considerazione, preferendo attaccare chi pone la questione.

La reazione della sinistra

La sinistra si è subito stretta in una levata di scudi per difendere la “toga rossa”, passando al contrattacco. In particolare viene posta attenzione sull’origine del video, con il Partito Democratico – seguito da Sinistra Italiana e Movimento 5 Stelle – che ha annunciato un’interrogazione parlamentare. Così i senatori dem Anna Rossomando e Walter Verini si chiedono: “Come è uscito e da dove quel filmato? Chi lo ha confezionato? Esistono forse archivi dedicati? Il fatto solleva interrogativi inquietanti”. Sulla stessa linea Nicola Fratoianni che parla di “vicenda grave e inquietante”. Mentre la deputata pentastellata Vittoria Baldini attacca: “È in corso una schedatura dei manifestanti, e viene usata per alimentare odio e rancore contro un magistrato?”. Posizione fatta propria anche dal presidente dell’Associazione nazionale magistrati Giuseppe Santalucia: “Nessuno ci ha detto quel video da dove provenga, se sia stato preso su Internet o se era stato pubblicato da televisioni private o se è stato girato dalla polizia, come sembrerebbe dal modo in cui sono state effettuate le riprese, alle spalle delle forze dell’ordine che contengono il corteo, questo mi sembra grave”. Insomma, tutti a guardare il dito al posto della luna. C’è addirittura chi – come Repubblica parla di “dossieraggio” e di “squadrismo”, ma la triste realtà è che ci troviamo di fronte a un ribaltamento della questione, con il sistema dominante che si spaccia per dissenso e cerca addirittura di farsi passare per vittima.

Michele Iozzino

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